La sentenza della terza sezione penale della Corte di Cassazione con la quale è stata annullata la condanna per un ventenne di Latina accusato di stupro è l'ultima di una lunga serie di pronunce su episodi di violenza e molestie sessuali che in alcuni casi hanno scatenato aspre polemiche.Queste alcune delle altre sentenze della Cassazione:
VIOLENZA TRA CONIUGI - È arduo ipotizzare una violenza sessuale fra coniugi in caso di coito orale in quanto la donna «avrebbe potuto in ogni caso facilmente reagire e sottrarsi al compimento dell'atto da lei non voluto».
NON È MOLESTIA SE IL CAPO È INNAMORATO - Se il capo ufficio dimostra un «sentimento profondo e sincero verso la segretaria, non può essere accusato di molestie sessuali sul lavoro, anche se la invita a cena e tenta di baciarla».
BACIO SULLA GUANCIA È VIOLENZA La guancia di una donna non è una zona erogena, ma baciarla senza il consenso dell'interessata ha «tutte le caratteristiche dell'atto sessuale».
LE LACRIME DELLA VITTIMA SONO UNA PROVA Le lacrime di una donna violentata possono diventare un elemento che «inchioda» l'uomo che ha abusato di lei e valere come elemento probatorio «idoneo a garantire la sincerità delle dichiarazioni della parte offesa».
SE LA VITTIMA È INCINTA NO ALLE AGGRAVANTI Violentare una donna incinta al settimo mese non configura una circostanza aggravante. Anzi, è possibile anche applicare al violentatore la diminuzione della pena minima per attenuanti generiche perché il caso può anche essere ritenuto tra quelli di minore gravità.
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