Violenza sessuale, assessore indagato

L’inchiesta sui «balletti verdi» a Seregno esiste: ma se sia destinata ad esplodere nell’universo brianzolo della Lega Nord, o se invece sia destinata a sgonfiarsi, questo è qualcosa che per ora sanno solo il procuratore della Repubblica Corrado Carnevali e il suo sostituto Alessandro Pepè. Nel fascicolo, per il reato di violenza sessuale aggravata, compare un solo nome: quello di Luca Talice, astro nascente del Carroccio nella neonata provincia di Monza. A rendere più spinosa la faccenda, il fatto che la denuncia all’origine dell’inchiesta porti la firma di due giovani militanti della Lega Nord. Ma a gettare una luce ancora più fosca sulla vicenda c’è il comunicato con cui il legale dell’assessore ipotizza apertamente che si tratti di una vendetta di «certi poteri» colpiti dalle battaglie per la legalità intraprese da Talice. Tra queste, ci sarebbe la nomina a comandante della polizia provinciale di Flavio Zanardo, autore delle prime inchieste sui traffici di rifiuti targati ’ndrangheta.
I giovani «padani» autori della denuncia sono un ragazzo ed una ragazza: ma è soprattutto lui, il maschio, a raccontare degli incontri a luce rossa che avrebbe avuto con il suo dirigente di partito. Il giovane parla di incontri avvenuti all’interno del municipio di Seregno, dove Talice è consigliere comunale. Il racconto è pieno di particolari, a volte decisamente sconcertanti: come quello delle immagini pornografiche scattate utilizzando la macchinetta per le fototessere delle carte di identità.
La storia pare circolasse da tempo, tra discrezione ed imbarazzo, negli ambienti politici brianzoli. A scatenare il putiferio è ieri un articolo dell’Esagono, un combattivo periodico monzese, che dà conto con risalto della vicenda che coinvolge Talice. Secondo l’Esagono, i due ragazzi si sono rivolti ai carabinieri di Lecco, che avrebbero poi trasmesso gli atti alla Procura di Monza. Sempre secondo il periodico, gli incontri con Talice sono iniziati quando il giovane militante era ancora minorenne.


«La vicenda è assolutamente inventata - replica l’avvocato di Talice, Luigi Peronetti - domani andrò alla Procura di Monza a vedere, finora ho solo visto l’articolo uscito al riguardo. Ma la vicenda è assolutamente inventata. Non ho capito chi sono i due ragazzi. Noi non sappiamo nulla».

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