Violenze a Bolzaneto: tutti gli imputati condannati a risarcire

Genova Una sentenza a sorpresa che ribalta il verdetto di primo grado. I giudici della corte d’Appello di Genova hanno dichiarato responsabili civilmente tutti i 44 imputati del processo per le violenze avvenute nella caserma di polizia di Bolzaneto durante il G8 del 2001.
La sentenza di secondo grado è giunta dopo oltre 11 ore di camera di consiglio. Nella maggior parte dei casi i reati da un punto di vista penale risultano prescritti ma, avendo riconosciuto la colpevolezza degli imputati (i poliziotti, gli agenti della polizia penitenziaria ed anche medici), la Corte li ha condannati a risarcire le parti. In primo grado le condanne erano state solo 15. I condannati penalmente sono stati solo sette: la pena più severa (3 anni e due mesi) è stata inflitta all’assistente capo della polizia Massimo Luigi Pigozzi, che divaricò le dita di una mano, strappandone i legamenti, a uno dei fermati di Bolzaneto. A un anno sono stati condannati gli agenti di polizia penitenziaria Marcello Mulas e Michele Colucci Sabia. Due anni e due mesi sono stati inflitti al medico Sonia Sciandra. Infine ad un anno ciascuno sono stati condannati gli ispettori della polizia di Stato Mario Turco, Paolo Ubaldi e Matilde Arecco, che avevano rinunciato alla prescrizione convinti di essere innocenti e quindi assolti.
Tra i nomi di spicco che sono stati dichiarati responsabili anche Oronzo Doria, all’epoca dei fatti colonnello della polizia penitenziaria, che era stato assolto in primo grado. Una vittoria per i Pm: «È stato accolto il nostro impianto accusatorio», hanno commentato i pubblici ministeri Patrizia Petruzziello e Vittorio Ranieri Miniati che avevano chiesto condanne nei confronti dei 44 imputati per oltre 76 anni di carcere con pene variabili da sei mesi a cinque anni. «È stato riconosciuto l’abuso per tutti - hanno detto - e anche i falsi dei medici nelle cartelle cliniche e negli atti delle matricole. Sono state anche aumentate le pene e anche le provvisionali».
Soddisfazione anche dell’avvocato di parte civile Stefano Bigliazzi: «La sentenza - ha detto - ha corrisposto integralmente a tutti gli appelli delle parti civili e dei Pm. Le prescrizioni, purtroppo, sono un dato di fatto ma non spostano di una virgola il risarcimento del danno».
Ha già annunciato ricorso in Cassazione, invece, l’avvocato Piergiovanni Iunca, difensore dell’ispettore Paolo Ubaldi. «È una sentenza - ha detto - che mi lascia allibito perché agli effetti civili ha dichiarato tutti responsabili. Il mio cliente, tra l’altro, aveva rinunciato alla prescrizione credendo fermamente nella possibilità di una assoluzione».
Alla lettura della sentenza avrebbe dovuto essere presente anche l’avvocato Enzo Fragalà, il legale ucciso a colpi di bastone la settimana scorsa all’uscita del suo studio di Palermo. Il legale difendeva due imputati nel processo, due agenti dell’ufficio matricola. Al suo posto è stato nominato un difensore d’ufficio.
Tra i volti felici anche quelli di Giuliano e Heidi Giuliani, i genitori di Carlo, il dimostrante ucciso da un carabiniere il 20 luglio 2001 in piazza Alimonda. «Riteniamo che si debba esprimere soddisfazione - le loro parole -.

Sono stati condannati tutti, anche quelli che - hanno detto - erano stati assolti in primo grado e quindi si è affermata la responsabilità. Erano reati che prevedevano un certo numero di condanne. Finalmente si può dire che una sentenza positiva è arrivata sui fatti di Genova. Attendiamo le altre».

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