Stefania Antonetti
La scoperta del carattere di Niccolò Paganini è «l'ingrediente» base del primo volume della nuova edizione dell'epistolario del celebre violinista, presentato ieri in anteprima a Palazzo Tursi.
Nel salone di rappresentanza del palazzo municipale Bruno Cagli, presidente dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Cesare Mazzonis, direttore artistico Premio Paganini e Paganiniana insieme all'assessore alla Promozione della Città Anna Castellano, hanno presento l'ultima grande «fatica» dedicata al violinista genovese: «Niccolò Paganini. Epistolario, I, 1810-1831».
La nuova edizione curata da Roberto Grisley, musicologo e studioso dell'Accademia di Santa Cecilia rappresenta l'ideale proseguimento dell'opera iniziata da Edward Neill (scomparso nel 2001) e di quella precedente di Arturo Codignola, datata addirittura 1935. La pubblicazione intende così restituire al lettore un'immagine ricca e complessa del grande maestro. Le idee sulla musica, propria e dei suoi contemporanei, i viaggi, i rapporti con le aristocrazie europee, la famiglia, le vicende sentimentali, l'intensa attività finanziaria, i problemi giudiziari, le malattie, i medici, la stampa, la liuteria, sono solo alcuni degli aspetti toccati nelle lettere. Anche Paganini scriveva molto e la corrispondenza occupava spesso una parte importante della giornata, come era prassi all'epoca.
«Sono lettere familiari e d'affari di un musicista costantemente in viaggio - spiega Grisley -, che consentono di ripercorrere le tappe dei suoi soggiorni, di conoscere usi e costumi delle città ma anche il forte legame che il grande artista volle mantenere con Genova, la famiglia e gli amici più cari. Ho dovuto recuperare lettere da archivi e biblioteche sparse in tutta Europa, ma alla fine gli sforzi di tutti quelli che hanno collaborato al progetto sono stati premiati». L'edizione - la più completa e aggiornata - offre al lettore il maggior numero possibile di elementi dei documenti originali (dalla grafia alle caratteristiche fisiche) in grado dunque di trasmettere «il colore» della scrittura di Paganini, insomma una stesura agevole dedicata non soltanto agli studiosi ma a tutti gli appassionati. Nel primo volume sono trattati i venti anni che corrispondono all'ascesa e al consolidamento della sua carriera di interprete fino alla consacrazione europea nei paesi di lingua tedesca. Il volume pubblicato dall'Accademia Santa Cecilia/Skira è distribuito in Liguria dalla Fondazione De Ferrari, depositaria e custode del Fondo di Edward Neill.
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