Vip e studenti per tre mesi a caccia di polveri fini Gireranno con un misuratore di Pm 2,5. L’assessore Brembilla: «Basta veleni per i nostri figli»

Gianandrea Zagato

È un contatore ottico di particelle che, ogni dieci secondi, registra le quantità di pm 2,5 a cui sono esposti i milanesi. Particolare: è un contatore portatile che da stamani per tre mesi sarà compagno di strada per novanta milanesi. Sì, lo porteranno per strada, sui mezzi pubblici o in auto, in ufficio e a scuola ma pure a casa. E tra i novanta ci sono anche testimonial noti come i dj Linus e Savino, il giornalista Alessandro Cecchi Paone e l’assessore provinciale all’Ambiente Bruna Brembilla.
Ma tra i prenotati - ad ognuno dei quali il contatore è affidato per ventiquattrore - ci sono anche giornalisti della Rai, addetti stampa di Sea e studenti di tre scuole: Rinascita-Livi, scientifico Cremona e itis Feltrinelli. Coordinatrici di quest’operazione le Mamme antismog, che hanno avuto l’idea di «misurarsi» la qualità dell’aria. Monitoraggio sull’esposizione personale alle polveri sottili inserito in un progetto europeo, Eurolifenet, che coinvolge come partner l’Istituto dei tumori e il centro di ricerca dell’Ispra di Varese. Il finanziamento dell’operazione è carico della Regione Lombardia, con un contributo della Provincia di Milano. «La ricerca consentirà la raccolta di dati in relazione all’esposizione personale al particolato in modo tale che siano soddisfatte le esigenze degli scienziati e dei tecnici e che vengano rispettati il rigore e l’affidabilità dei dati» sostengono i responsabili di Eurolifenet. Che, aggiungono: «Si accresce così pure la sensibilizzazione e l’acquisizione civica da parte dei cittadini, in particolare dei giovani, circa la loro responsabilità sociale in relazione al problema dell’inquinamento dell’aria e alla sua soluzione».
«Sensibilizzazione» e «acquisizione civica» che secondo l’assessore provinciale Brembilla dev’essere «fatta propria dalla politica»: «La politica rischia infatti di scivolare nella lotta contro l’inquinamento. Rischia di allontanarsi dalla gente che fatica a seguire il batti e ribatti su ticket d’ingresso, blocchi del traffico e targhe alterne». La soluzione? «Non servono solo nuove idee ma bisogna saper assumere decisioni e dimostrare la volontà di portare avanti i fatti». Come dire: «È importante ascoltare la gente, condividere i problemi e le proposte di soluzioni».

Messaggio di chi s’impegna ad agire su più fronti nel nome dei «nostri figli» e che scrive una «lettera aperta» come «mamma assessore» per richiamare la «politica al suo dovere, quello di guardare avanti, al futuro perché i nostri figli hanno bisogno di soluzioni concrete».

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