Eleonora Barbieri
La regina indiscussa, finora, è stata Paris Hilton, l'erede dell'impero alberghiero, bionda e disinibita al punto da guadagnare, provocazione su provocazione, un posto fisso sulla «page six» del New York Post. È stata proprio la bibbia del gossip di Manhattan a renderla famosa, a plasmare il suo personaggio di icona della socialite, una parola che significa letteralmente «donna di mondo» e che si coniuga a cifre con almeno sei zeri. Ora, proprio dalle pagine del quotidiano, il predominio assoluto di Paris nella vita sociale d'élite è messo in dubbio: è tempo di guerra, le eredi dei grandi regni finanziari si contendono copertine, foto, presenze e fidanzati.
La battaglia è aperta, innanzitutto, fra le due dinastie degli Hilton e degli Hearst, alberghi contro editoria, Paris e la sorella Nicky contro Amanda Hearst e la cugina Lydia Hearst-Shaw (figlia dell'attrice Patricia, protagonista di un tragico rapimento nel 1974). Vantano tutte un curriculum da socialite perfetta: poco più che ventenni, belle, lignaggio prestigioso, conto in banca da capogiro. Secondo la rivista Forbes, le sorelle Hilton potrebbero raggiungere un patrimonio di 50 milioni di dollari a testa. Dall'altra parte, fortuna e mito: William Randolph Hearst, magnate del mondo dell'informazione durante la prima metà del secolo scorso, è stato l'ispiratore di Quarto Potere di Orson Welles.
Le loro eredi scrivono, per ora, la storia dei tabloid, grazie soprattutto ai flirt in sequenza rapida: Paris Hilton annovera fra i suoi ex Leonardo Di Caprio e Colin Farrell, oltre a relazioni dal sapore saffico. Tanta attività dal punto di vista sessuale le è costata un'accusa di molestie da parte di Brian Quintana, un organizzatore di eventi: un giudice ha stabilito che la biondina debba tenersi lontana almeno 100 chilometri da lui. E siccome Quintana si occupa di feste, e lì Paris non può mancare, la toga ha ovviato al problema riducendo la distanza a 8 metri, in caso di serata mondana. Le signorine Hearst non stanno alla finestra: Amanda è fidanzata con Winston Lapham, figlio del direttore della rivista Harper's, Lydia ha appena scaricato Oliver Hammond (rampollo di un impero nel settore delle comunicazioni).
Dall'altra parte dell'oceano, Lady Victoria Hervey, figlia del sesto Marchese di Bristol dà del filo da torcere all'amica Paris: e, giunta all'età di 29 anni, pensa ancora poco alla carriera di modella e alla sua boutique quanto, piuttosto, a comparire in prima pagina, magari per qualche serata un po' spinta. È quella che i tabloid britannici definiscono una «It girl» e, come tutti i personaggi pseudo-famosi, ha un soprannome pretenzioso, «Lady V». Immancabile la partecipazione a un reality (The Farm, in questo caso), sulla scia di quanto già sperimentato da Paris e dalla sua amica-nemica Nicole Richie. Anche la figlia del cantante Lionel, infatti, è una delle protagoniste della socialite-life, la vita dura delle ereditiere: un po' oscurata dalla fama dell'amica Paris e dai loro continui litigi, la bella Nicole si è rassegnata al ruolo di testimonial di Jimmy Choo, il mitico marchio delle scarpe a stiletto. Un'altra erede musicale, Elizabeth Jagger, professione modella, è già riuscita a crearsi una fama degna del padre Mick, ma soltanto in campo sentimentale (fra le sue conquiste, Sean Lennon e Calum Best).
A San Francisco il posto in prima fila spetta invece a «V&V», le sorelle Vanessa e Victoria Traina, figlie di John Traina, proprietario dell'omonimo vigneto nella Napa Valley e della sua ex-moglie Danielle Steel, la signora dei romanzi rosa. Le due (bionde, ovviamente) frequentano l'università, ma di libri si occupano solo nei ritagli di tempo, quello rimasto dopo shopping, sfilate, feste (dove immancabile è anche il fratello Trevor) e voli a New York per cercare di guadagnarsi qualche medaglia sul campo. In confronto a loro, Ivanka Trump, 24enne figlia di Ivana e Donald, è una stakanovista: fa la modella da quando aveva 16 anni e ha iniziato così a crearsi un gruzzolo personale di tutto rispetto.
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