La Virtus compra lo sponsor: un caffè per tutti i tifosi

Ci sono le regole e le eccezioni. Nel mondo delle sponsorizzazioni, tutte, è la società che cerca finanziamenti esterni. Nel basket è invece successo, caso se non unico in questo campo di certo rarissimo, che un club invece di chiederli, i soldi li ha dati al suo sponsor. È infatti successo a Bologna che la Virtus Pallacanestro Bologna si è in definitiva presa il Caffè Maxim, un’azienda di torrefazione che può contare su 76 punti vendita sparsi per lo più in città e nella provincia.
Già questa operazione è davvero singolare e lo è a maggior ragione se si pensa che la scorsa estate il Caffè Maxim era disposto a pagare cinque milioni di euro per comperarsi la Virtus. Poi successe che Claudio Sabatini, il proprietario della Vu nera, ringraziò e declinò l’offerta, preferendo un accordo di sponsorizzazione da oltre un milione di euro a stagione. E ieri l’ultima novità, improvvisa, una sorta di «affitto d'impresa». Per Sabatini si tratta di «un'operazione mirata a rafforzare la società che non è solo una squadra di basket, ma uno stile di vita, di una comunità».
L'obiettivo è ambizioso: «Vogliamo raggiungere i 300 punti vendita in Emilia con la previsione di arrivare a un fatturato di 10 milioni di euro nel giro di tre-quattro anni. Adesso è di circa un milione».

I Caffè Maxim, nella visione di Sabatini, dovranno diventare luoghi di incontro per i tifosi, invitate a bere più caffè perché più espressi bevono più la Virtus ha soldi da spendere. E Sabatini cerca un nuovo sponsor, il principale.

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