«Il virus stagionale è nella norma Ma fa più rumore»

Dottor Giorgio Ciconali, in qualità di direttore del servizio Igiene dell’Asl, vede delle anomalie nei numeri dei morti per influenza di quest’anno?
«Assolutamente no. Ce ne saranno sicuramente altri, ma è tutto nella norma. Basti pensare che ogni anno in Italia muoiono tra le 5mila e le 8mila persone per cause correlate all’influenza. E in tanti casi non si va nemmeno a verificare se il decesso è dovuto anche al virus influenzale talmente il quadro clinico è compromesso, soprattutto negli anziani».
Secondo lei ci sono altri allarmi?
«Aids e tubercolosi sono sicuramente causa di un maggior numero di vittime».
Ma se ne parla meno.
«Ovviamente non c’è lo stesso scalpore per un morto di Aids e per un morto di virus A. Le malattie croniche non fanno lo stesso rumore delle malattie acute. Il tumore non ha la stessa rilevanza mediatica anche se provoca il maggior numero di vittime».
Quindi anche i casi di meningite che finiscono sempre in prima pagina sono contenuti?
«Saranno al massimo una decina all’anno in Lombardia. Eppure ogni morte per meningite suscita un can can allucinante, così come l’H1N1».
L’Asl ha più volte detto che il virus H1N1 non è una pandemia. Ma c’è da preoccuparsi?
«Abbiamo lanciato una campagna per invitare la gente a vaccinarsi nei prossimi giorni in modo tale da arrivare protetti al momento del picco influenzale».
Quando è previsto il periodo hot del virus?
«Tra la fine di gennaio e l’inizio di febbraio. Il vaccino impiega una quindicina di giorni prima di diventare pienamente attivo, quindi i soggetti a rischio sono ancora in tempo».
Consigli pratici?
«Curarsi a casa e non mettersi in coda dal medico per qualche linea di febbre. In questo modo si evita di diffondere il contagio».


E per i casi più a rischio?
«Consiglio di andare subito al pronto soccorso o di chiamare il medico se in una persone di manifesta un episodio di dispnea, la cosiddetta fame d’aria. In quel caso serve la rianimazione».

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