«Ero arrabbiato con lei perché unatleta del suo calibro non può sbagliare una gara così». Non usa mezze parole il ct azzurro Alberto Castagnetti, che per Federica è anche padre, tifoso o severo critico, a seconda di cosa richiedono le circostanze. E allora proviamo a fare un piccolo ritratto della Pellegrini attraverso le parole del suo allenatore: «Non sopporto quando fa larrogante ma so che lo fa per difendersi. Di natura non è così. Donna e atleta si possono conciliare benissimo, ma lei la considero ancora una ragazza». Presto subentra il lato paterno: «Ho una figlia della sua età, so come sono i ventenni, ma io non mi adeguo. È lei che deve seguire quello che dico io, anche se poi non lo fa...». Poi però Castagnetti si lascia andare: «È più piccola di quello che pensa, insicura nonostante gli atteggiamenti da donna vissuta, ma molto dolce». Un pizzicotto sulla questione dei bioritmi: «Nuotare di sera o mattina non fa differenza, quelli forti vanno sempre forte. Laltra gara lha sbagliata per ansia, eccessiva sicurezza ma anche troppa pressione. Poi si è sbloccata e si è vista come è andata. Lei deve nuotare come un campione, è più forte degli altri e sono gli altri che devono adeguarsi ai suoi sistemi». Infine una considerazione personale: «Con Federica ho trovato il primo oro femminile ai Giochi, era il mio traguardo.
Ci ho sempre sperato ma poi bisogna essere fortunati a trovare il materiale umano giusto». E pare che, con la Pellegrini, finalmente ci sia riuscito, tanto che pensa già al futuro: «Ora lavoreremo per i Mondiali del 2009 a Roma. Speriamo di farcela».«Visto? Se si è campioni si vince anche al mattino»
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