La vita differenziata di Costigliole d’Asti il paese che ricicla tutto

Viaggio nel Comune piemontese proclamato il più «ligio» d’Italia: poco più di seimila abitanti, un contenitore per ogni tipo di rifiuto

La vita differenziata di Costigliole d’Asti il paese che ricicla tutto

da Costigliole d’Asti (Asti)

Sarà per la loro mentalità contadina, per la cultura del «nulla va sprecato» o semplicemente per la volontà di mantenere pulite le colline ricche di vitigni, ma i cittadini di Costigliole d’Asti non hanno eguali quando si tratta di riciclare i rifiuti. Sono loro gli italiani più ligi al dovere nell’operazione quotidiana di dividere la carta dalla plastica, il vetro dai medicinali.
Il paese piemontese - un piccolo puntino sulla carta geografica che spunta tra Alba ed Asti - è stato eletto da Legambiente «Comune Riciclone 2008».
Un pugno di case sulle colline dell’Alto Monferrato, Costigliole d’Asti, famoso per la barbera e da qualche giorno anche per la sua gestione dei rifiuti e il rispetto verso l’ambiente. Un record raggiunto grazie ad un costante impegno da parte di tutti i cittadini.
«Sono quasi dieci anni che abbiamo iniziato la raccolta differenziata - conferma Luigi Solaro, il primo cittadino di questo comune che ha la superficie di vigneti più estesa del Piemonte - Tutto è partito con la distribuzione delle compostiere, grazie alle quali ogni famiglia è in grado di ricavare il concime per gli orti dai rifiuti organici. Poi siamo passati alla differenziata di carta, plastica, vetro e lattine». Per ogni tipo di rifiuto è stato collocato in paese un contenitore apposito: «Quelli per la plastica sono bianchi - spiega l’assessore all’ambiente Ernestino Mondino - verdi quelli del vetro, mentre per vestiti e medicinali abbiamo scelto il bianco». Sono sparsi un po’ ovunque, per un totale di sessanta ecostazioni, tutte facilmente raggiungibili dai seimila e 22 abitanti di Costigliole d’Asti, ossia un punto ecologico ogni 600 residenti. Nonostante l’alto numero le aree sono anche discrete, per non rovinare il paesaggio agli occhi dei turisti.
«La loro forma - prosegue l’assessore Mondino - l’hanno scelta gli alunni delle scuole, tra i quali abbiamo lanciato un concorso per sensibilizzarli al problema dei rifiuti». Anche loro, quando mangiano in refettorio, fanno la raccolta differenziata, imparando così fin da piccoli l’«educazione al riciclo».
I bidoni contenenti l’immondizia vengono svuotati due volte alla settimana, una soltanto in periferia, e i rifiuti vengono fatti confluire nei depositi della città di Asti, dove prendono poi la strada verso le aziende specializzate che si occupano di riciclarli. I rifiuti che invece non possono essere differenziati vengono raccolti in sacchetti di plastica di color rosa.
«I cittadini - rivela il sindaco Solaro - pagano la Tarsu in funzione della quantità di questi rifiuti: meno ne producono e più bassa sarà poi la tassa. In questi ultimi dieci anni l’imposta non è diminuita, ma neppure aumentata». E di questi tempi è già un successo. Un vantaggio economico però è stato raggiunto: «Applichiamo uno sconto del 10 per cento a chi ha acquistato il contenitore per il compostaggio - precisa Solaro, 70 anni di cui 28 trascorsi ad amministrare il suo comune - e su duemila e 500 famiglie sono oltre mille e 500 quelle che lo utilizzano». Un incentivo a far bene che si aggiunge alla raccolta gratuita dei pannolini e al servizio di rimozione degli ingombranti. «I cittadini che non possono buttarli nelle apposite ecostazioni - precisa il sindaco - possono telefonare in comune e prenotare il giorno del ritiro.

Da qualche mese raccogliamo anche il nylon delle serre, cercando di migliorare sempre». Perché il riconoscimento di Legambiente per il primo cittadino è solo un punto di partenza. «Premia gli sforzi di tutto il paese - conclude soddisfatto - ma non ci fermeremo certo qui».

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