Vita e scritti di un Gran Lombardo

Gianni Brera (1919-92), scrittore e giornalista, grazie alle sue competenze tecniche, all’inventiva e alla padronanza della lingua italiana, è considerato colui che più di tutti ha influenzato il giornalismo sportivo italiano del ’900. Laureatosi in Scienze politiche a Pavia nel ’43 mentre prestava servizio nella “Folgore”, nel ’44 si unì alla Resistenza in Val d’Ossola: fu l’autore del piano che sventò la distruzione per minamento del traforo del Sempione. Finita la guerra, nel ’45, fu chiamato da Bruno Roghi alla Gazzetta dello Sport, testata della quale diverrà direttore, il più giovane nella storia del giornalismo italiano, dopo un fortunato réportage dal Tour de France del ’49. Lavorò poi per Il Giorno, il Giornale, Guerin Sportivo e Repubblica. Brera scrisse anche manuali, saggi, racconti e romanzi (il più celebre è Il corpo della ragassa, diventato un film nel 1978). Morì nel ’92 in un incidente sulla strada tra Codogno e Casalpusterlengo. Il figlio Paolo, anch’egli giornalista, ha curato il libro, appena pubblicato, Il Club del Giovedì (Aragno, pagg.

360, euro 15, introduzione di Alessandro Mazzola) che raccoglie i pezzi scritti da Gianni Brera per l’omonima rubrica uscita sul settimanale L’Europeo negli anni 1987-88. Insieme a Caludio Rinaldi, Paolo Brera è autore anche della biografia Giôann Brera. Vita e scritti di un gran lombardo uscita nel 2004 per l’editore Boroli.

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