La vita di Goliarda Sapienza attraverso la lente di Martone

Valeria Golino, Elodie e Matilda De Angelis nel film sulla sfortunata scrittrice. Il regista: "Un sogno che si avvera"

La vita di Goliarda Sapienza attraverso la lente di Martone
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da Cannes

Un tratto di vita. Quella di Goliarda Sapienza dopo l'esperienza in carcere. Una storia di amicizia con le due compagne detenute (Elodie e Matilda De Angelis). La depressione di scrivere senza lusinghe di pubblicazione. Sono i mesi della stesura dell'Arte della gioia ed è il senso del film Fuori di Mario Martone, alfiere dell'Italia a Cannes che ieri sera è stato presentato nel Grand Theatre Lumière dove hanno fatto passerella con Adrien Brody e Alejandro Gonzales Iñarritu, sette oscar in due. Prima serata. Tappeto rosso e migliaia di speranze.

Goliarda Sapienza un anno dopo. Nel 2024 Valeria Golino, che oggi interpreta la scrittrice, presentò fuori competizione sulla Croisette il suo film scandito in una miniserie. Stavolta torna nei panni dell'autrice che, diciottenne, conobbe personalmente. «Se dodici mesi fa io e Goliarda eravamo qui da innamorate intellettualmente, ora ci siamo sposate. Siamo una coppia di fatto che da lassù spero gradisca. Mi manda segnali importanti. Voglio crederci».

Il lavoro del regista napoletano viene da lontano. Ha una gestazione lunga. Resta in sospeso quando apprende che i diritti del romanzo della Sapienza erano stati acquisiti dall'attrice che inseguiva per farne la sua protagonista. Il progetto iniziale era quello di un biopic che, via via nel tempo, si è trasformato nella storia di un'amicizia di tre donne, nella realtà allargato alle detenute vere che hanno aiutato il trio Golino-De Angelis-Elodie a entrare nella mente e nell'atmosfera di Rebibbia dove, per loro merito e fortuna, si sono ritrovate soltanto per girare un film.

«È un sogno che si avvera. Finalmente. E, comunque vada, sarà un successo. La sceneggiatura è stata sofferta, finché mia moglie Ippolita Di Maio mi ha presentato una bozza. L'ho letta e ho detto Sì, questo è il film che volevo fare. E non vedo l'ora di cominciare», ha spiegato Martone.

Nelle sale italiane da domani, Fuori sarà presentato in anteprima all'Ariston di Sanremo dove il cast sarà presente stasera, in collegamento con i cinema italiani che aderiranno all'iniziativa. Qualche speranziella è lecito cullarla. In fondo Goliarda Sapienza è stata pubblicata postuma ma L'arte della gioia è uscita proprio in Francia prima che nel nostro Paese. È quindi scrittrice ben nota anche oltralpe. E, se è vero che la concorrenza è alta, non si parte già sconfitti.

Eppure chi lo considerasse solo un film sulla discussa e sfortunata autrice italiana, sbaglia. È il racconto di un'amicizia, si diceva. Tre mesi di una torrida estate romana, tra quello che si appare in cella e quello che ci si rivela essere fuori. Tra spezzoni di una Roma ritagliata perché somigliasse agli anni '80, il periodo in cui sono ambientate le vicende. «Molto è cambiato in quarant'anni ma ce l'abbiamo fatta».

Tre donne che si sono conosciute nella cornice meno favorevole da immaginare si ritrovano fuori e dividono speranze e ambizioni. Frustrazioni e rivalse nei confronti di quella vita che a loro ha rubato qualcosa. Esce il loro carattere e la loro brillantezza anche quando il diamante che splende ha i riflessi tristi di un passato di sconfitte più che di vittorie.

Esce il valore dell'immaginazione che è una forma di vita e un modo di vivere. «L'unica valvola vera che aiuta a uscire dai momenti peggiori e Goliarda ne ha visti più d'uno». Interessanti anche gli apporti finali con l'intervista di Enzo Biagi a Goliarda Sapienza recuperati dagli archivi Rai.

Uno spaccato di quarantacinque anni fa eternamente valido che dimostra quello che nessuno vorrebbe veder dimostrato. Il genio e l'ingegno sono merce rara. E talvolta chi li osserva non li vede. Beffa del tempo. Per essere celebrati bisogna morire.

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