Una vita normale con mezzo cervello Studiata dagli scienziati la bimba del miracolo

Vive in Puglia e ora ha quattro anni. Il suo sviluppo emotivo, comportamentale e sociale è nella norma. Vale a dire è una bambina che cammina, si muove, è intelligente, vive in mezzo ai coetanei. Solo il suo linguaggio, lievemente disarticolato, tradisce che in fondo in fondo c’è qualcosa che non va. Un lievissimo danno neurologico pensavano i medici che l’hanno presa in cura all’età di due anni. La loro sorpresa, invece è stata enorme quando sofisticati esami neurologici hanno evidenziato solo mezzo cervello nella scatola cranica. La piccola, insomma, vive con un solo emisfero cerebrale. E l’altro? «L’altro emisfero è sostituito da un enorme buco nero» spiega Antonio Trabacca, direttore dell’unità operativa complessa di neuroriabilitazione 1 del polo di Ostuni.
Trabacca segue la bimba da due anni. I genitori spiegano che la loro figlia ha difficoltà a usare una mano e fatica a camminare. Per il resto tutto rientra nella norma: un funzionamento emotivo, comportamentale e sociale ottimale. «Il quadro clinico ci lasciava supporre possibili, lievi anomalie nello sviluppo cerebrale» racconta Trabacca. «Ma le immagini di risonanza magnetica encefalica e angio-risonanza mostrano una realtà diversa: si tratta di una disfunzione che riguarda quasi un emisfero intero». Insomma la bimba vive con mezzo cervello. Una scoperta che ha del miracoloso. «È come aspettarsi che una fabbrica continui a produrre manufatti nello stesso numero, nella stessa perfezione, nello stesso tempo, pur avendo a disposizione la metà dei suoi soliti operai» spiega Trabacca. Ma come è possibile vivere con mezzo cervello? «Probabilmente l’altro emisfero e le zone sane hanno messo a disposizione tutte le risorse per compensare quella malata o assente».
In pratica, le parti del cervello non danneggiate si sono accollate anche le funzioni perse dell’emisfero sinistro. Un meccanismo che sembra più facile avvenga nei bambini. E ora Trabacca ammette che vivere con un emisfero cerebrale si può. A condizioni ottimali.

«Fino ad ora le neuroscienze dicevano che tutto il nostro cervello fosse necessario, ma ora noi siamo consapevoli che probabilmente non è utilizzato quanto si potrebbe. Insomma, il nostro cervello è un enorme campo e ogni giorno si scopre una nuova frontiera».

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