Un passo avanti decisivo per il nuovo aeroporto di Viterbo. Uno scalo dedicato alle compagnie low cost che nel 2011 dovrebbe sostituire quello di Ciampino e che nel giro dei prossimi 15 anni è destinato a ospitare 12 milioni di passeggeri allanno. Almeno questi sono gli obiettivi dellintesa propedeutica per la gestione del nuovo scalo firmata ieri dal presidente dellEnac (Ente nazionale aviazione civile) Vito Riggio, e dal presidente di Aeroporti di Roma, Fabrizio Palenzona. Loccasione per fugare qualche dubbio serpeggiato nel corso dellultimo mese di agosto sulla reale intenzione di spostare il traffico low cost da Ciampino alla Tuscia, alimentato sia dalle prese di posizione della Ryanair sia dal sottosegretario al Turismo Michela Brambilla. Riggio garantisce che il piano di ampliamento dellattuale scalo militare di Viterbo «non sarà una cattedrale nel deserto», ma un progetto supportato da un potenziamento dei trasporti attraverso una collaborazione con le ferrovie dello stato o quelle regionali. «Lincremento dei collegamenti è una condizione necessaria alla costruzione del nuovo aeroporto a Viterbo», ha chiarito Riggio.
Il piano di «decentramento funzionale» è previsto nel 2011, quando nel nuovo scalo di Viterbo convergeranno tutti gli attuali 5 milioni di passeggeri accolti ogni anno da Ciampino, dove resterà solo lattività dei voli istituzionali e privati. Il costo complessivo delloperazione, come ha spiegato Palenzona, «è di 200 milioni di euro». Ora si aspetta la convocazione per la «cabina di regia», che coinvolgerà il ministero dei Trasporti, lEnac, Adr, gli enti locali, Fs, Anas, i ministeri dellAmbiente e della Difesa.
Laccordo di ieri soddisfa sia il ministro delle Infrastrutture e Trasporti Altero Matteoli («una tappa importante del percorso che porterà alla realizzazione dell aeroporto che avrà positive ricadute economiche sul territorio di riferimento e sul Lazio intero»), sia la Camera di Commercio di Viterbo («si apre ora la vera fase progettuale in cui dovrà essere puntualmente verificato ogni aspetto relativo alla nascita dello scalo viterbese», dice il presidente Ferindo Palombella).
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