GenovaHanno marcato ancora una volta il territorio sequestrando e seviziando un ragazzo sudamericano di 22 anni. Alla vittima sono state tagliate le palpebre per costringerlo a guardare mentre veniva colpito con una mazza al petto e alladdome, prima di abbandonarlo sulla fermata del bus a pochi metri da una discoteca, nel tentativo di deviare gli inquirenti su una rissa tra ubriachi.
Cè molto di più della semplice rissa, perché ancora una volta nella periferia di Genova, le bande latinoamericane chiamate pandilla hanno fatto cronaca per episodi di gratuita violenza. Dietro allagguato dei giorni scorsi probabilmente un regolamento di conti tra componenti di diverse gang visto che la vittima del pestaggio era da poco uscito dal carcere dove aveva scontato la pena per avere accoltellato alla gola il presunto fidanzato della sorella. Episodi violenti che fanno il paio con situazioni del passato altrettanto gravi: un anno e mezzo fa un calzolaio di 80 anni è finito in coma vittima del «battesimo alla banda» di un ragazzino chiamato a dare una prova di forza per poter entrare a fare parte della squadra. Esame superato dopo aver picchiato luomo che stava passeggiando tranquillamente nel suo quartiere, rimasto vittima di una violenza cieca. Nel 2010 un episodio simile portò allomicidio di un ragazzo ecuadoriano colpito da alcune coltellate sferrate da un connazionale minorenne fuori dal centro sociale Zapata, dove la comunità ecuadoriana si riunisce per serate di ballo.
Nella periferia di Genova, tra Certosa, Sampierdarena e la zona del Campasso, il territorio è ormai controllato dalle Latin king che si muovono e lavorano come la mafia e trafficano in cocaina ed eroina gestendo ragazzini che compiono borseggi, rapine e scippi. Un fenomeno che si sta allargando anche in cittadine della riviera come Chiavari e Lavagna.
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