
La ricerca della verità sull'omicidio di Fausto Tinelli e Lorenzo «Iaio» Iannucci, i due giovani uccisi il 18 marzo del 1978 vicino al centro sociale Leoncavallo, riparte dopo 47 anni. Il 29 maggio del 2023 anche il consiglio comunale aveva approvato all'unanimità una mozione (su proposta del Pd Rosario Pantaleo) che chiedeva di riaprire le indagini, il sindaco Beppe Sala aveva dato seguito con una lettera formale inviata alla Procura. Ieri Beppe Sala, all'indomani della notizia sulla riapertura dell'inchiesta che segue la pista della destra eversiva romana, ha ricordato che la sollecitazione è stata «un'iniziativa che partiva dal Consiglio che però io ho appoggiato in pieno. Credo che prima di tutto bisogna cercare di arrivare alla verità su quel periodo storico che è stato molto difficile per la nostra città e per il Paese. Che poi non vuol dire che non esistano il perdono e la riconciliazione, però dalla verità bisogna ripartire, quindi sono felice che si riaprano le indagini».
Sono «cose sbagliate, profondamente sbagliate», commenta invece Sala, gli oltraggi dei giorni scorsi alla corona alla memoria del militante del Fronte della Gioventù Sergio Ramelli ucciso cinquant'anni fa da esponenti di Avanguardia Operaia, è stata rubata in via Paladini a Milano, o al monumento e alla targa appena dedicata a Sesto San Giovanni sia a Ramelli che e al consigliere Msi Enrico Pedenovi ucciso nel 1976. «Non è solo un atto ignobile, è il segno che l'odio ideologico, quello che li ha assassinati, non è mai davvero scomparso» ha commentato due giorni fa il premier Giorgia Meloni dopo che il monumento due giorni fa è stato imbrattato con escrementi e, accanto, la è comparsa la scritta «l'omaggio quotidiano a due fascisti». Ieri, come ha denunciato il deputato FdI Riccardo De Corato, sono comparse «altre feci e adesivi riferiti ai fascisti sui pali, è un accanimento vergognoso». Anche per il governatore Attilio Fontana le vandalizzazioni «sono un brutto segnale, evidentemente ci sono ancora troppe persone offuscate dall'odio e dalla demagogia». Anche Fontana convidide la riapertura delle indagini sull'omicidio di Fausto e Iaio, «spero si trovino gli assassini, credo che sia giusto per tutti. Loro, come Ramelli e tutti i familiari delle vittime di quegli anni devono avere almeno la possibilità di sapere chi sono i responsabili. E che paghino per queste cose aberranti». Come gesto di pacificazione il sindaco Sala, a margine della cerimonia per Ramelli la settimana scorsa, ha proposto di intitolare una via a tutte le vittime del terrorismo, di ogni schieramento.
Il centrodestra, a partire dal presidente del Senato Ignazio La Russa, ha sposato subito l'iniziativa. Verdi e Sinistra ha bocciato, freddo il Pd. Il presidente di Anpi Milano Primo Minelli sostiene che «la parificazione di quei morti non è possibile, per il semplice fatto che le ragioni sono diverse: se la violenza è da condannare tutta, e su questo non c'è discussione, le ragioni che hanno scatenato quella cosa lì sono totalmente diverse. I morti sono tutti uguali ma le ragioni sono totalmente diverse».
Sala però conferma: «Andrò avanti lo stesso, ci sono divisioni ma è sempre così, poi chi fa il sindaco deve prendersi la responsabilità delle proprie azioni. Per me è un'iniziativa positivo». Precisa che «dobbiamo aspettare un attimo, perchè ho lanciato l'idea ma bisogna anche trovare uno spazio adeguato, che abbia un senso, ma confermo che andrò avanti».
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