Milano - La sua gara Oscar l'ha già vinta. Oscar Pistorius ha vinto l’appello presentato al tribunale di arbitrato sportivo di Losanna e nel caso in cui dovesse ottenere il tempo minimo richiesto dal Comitato olimpico internazionale potrà correre alle Olimpiadi di Pechino. Il Tas ha stabilito oggi che lo sprinter sudafricano, amputato a entrambe le gambe all’altezza delle ginocchia, può sfidare gli atleti normodotati con l’ausilio delle protesi in fibra di carbonio precedentemente bocciate dalla federatletica internazionale (Iaaf). Il Tas, che si è espresso in favore di Pistorius con verdetto unanime, ha ribaltato il giudizio della Iaaf precisando che il verdetto odierno ha effetto immediato. Pistorius, 21 anni, dovrà ottenere il tempo minimo per partecipare alla gara dei 400 metri delle Olimpiadi di Pechino. Per la sua partecipazione alla staffetta con la nazionale sudafricana, invece, non ci sarà bisogno di una qualificazione ma di una semplice nomina nella squadra di relay. Il Tas, secondo quanto ha riferito il legale, Marco Consonni, ha annullato la decisione della Iaaf di estromettere Pistorius dalle competizioni per normodotati, riammettendolo con effetto immediato. "La speranza - ha detto Consonni - è di riuscire a guadagnarsi in pista il tempo per correre ai Giochi di Pechino".
La sua gioia "Dopo questo risultato, oggi è uno dei giorni più belli della mia vita" racconta tutta la sua gioia dopo l’annuncio. "È un giorno molto importante per me e per gli altri atleti disabili - ha aggiunto-. Ci sono state, negli ultimi mesi, moltissime speculazioni e credo che oggi sia stato raggiunto un risultato importante". Dei mesi, secondo quanto riferito da Pistorius, "molto tesi e intensi, però ora siamo estremamente contenti del risultato e penso che sia un risultato che abbia dato spazio alla verità". Adesso "posso rincorrere il mio sogno, che è quello di partecipare alle Olimpiadi; e se non saranno quelle di Pechino saranno quelle del 2012 a Londra".
La sua storia La richiesta del 21enne sudafricano, campione paralimpico del 2004 ad Atene, era stata bocciata a gennaio dalla Iaaf, la federazione internazionale di atletica. Uno studio compiuto da esperti dell’università di Colonia aveva accertato che la protesi in fibra di carbonio, con cui Pistorius corre, "gli offrono chiari vantaggi meccanici e di conseguenza non può partecipare alle gare che si svolgono sotto l’egida della Iaaf". Pistorius è detentore del record del mondo sui 100, 200 e 400 metri piani. Corre grazie a particolari protesi in fibra di carbonio.
L'operazione L’atleta sudafricano è nato a Pretoria con una grave malformazione (non aveva i talloni), per questo motivo all’età di undici mesi gli hanno amputato entrambe le gambe. Negli anni del liceo ha praticato il rugby e la pallanuoto, poi un infortunio lo portò all’atletica leggera, dapprima per motivi di riabilitazione, poi per scelta. Alle Paralimpiadi di Atene, all’età di 17 anni, Pistorius vinse il bronzo sui 100 metri e l’oro sui 200, battendo anche atleti amputati singoli più quotati di lui, come gli statunitensi Marlon Shirley e Brian Frasure. Fin dal 2005 ha espresso il desiderio di poter correre coi normodotati alle Olimpiadi di Pechino 2008.
Il primo no La Iaaf il 13 gennaio scorso ha respinto questa richiesta, sostenendo che "un atleta che utilizzi queste protesi ha un vantaggio meccanico dimostrabile (più del 30%) se confrontato con qualcuno che non usi le protesi".
A giugno dello scorso anno gli organizzatori del Golden Gala di Roma lo ammisero a competere al Golden Gala tra i normodotati nel gruppo B dei 400 metri e il sudafricano si è piazzato al secondo posto. Pistorius detiene il record del mondo per amputati su tutte e tre le distanze su cui corre: 10"91 sui 100, 21"58 sui 200 e 46"56 sui 400.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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