Vivaldi, Mozart e Haydn Ritorna «Milano Classica»

Compie quindici anni l’Orchestra da camera Milano Classica, nata dalle ceneri dell’Angelicum. E, come da tradizione, si riattiva, fra gennaio e giugno, con i due appuntamenti settimanali alla Palazzina Liberty (largo Marinai d'Italia), la domenica alle 10.30 e il lunedì alle 20.30. Si aggiunge poi la coda di concerti decentrati in Lombardia, fra Pavia, Voghera, Stradella e Bergamo. Si riparte domani con Massimiliano Caldi sul podio e l’ormai consolidato pugno di musicisti: quattordici archi, il clavicembalo più, all’occorrenza, i fiati. È un complesso cameristico, l’unico di Milano a brillare per stabilità e programmi vissuti in autonomia. Ne è direttore artistico Mario Carbotta e direttore musicale Massimiliano Caldi, milanese, classe 1967. Nel cartellone figurano le colonne portanti del sinfonismo – a misura d’orchestra da camera - del Sette e Ottocento. Spicca la triade Vivaldi, Mozart e Haydn. A conferma il programma di domani, con una chicca come l’ouverture dal melodramma giocoso Le astuzie femminili di Cimarosa, poi due celebri sinfonie in sol minore: la KV 550 di Mozart e la 83 La poule di Haydn.
Vi sono quindi appuntamenti centrati sui funambolismi violinistici di Paganini e l’ebbrezza di valzer degli Strauss (3 febbraio), mentre il 10 riserva un’esplosione di colori con i veneziani Albinoni e Vivaldi. Sarà interessante valutare la perizia compositiva di Federico II di Hohenzollern, il sovrano prussiano in continua altalena fra vocazione musicale e doveri di un reale. Fu abile stratega militare, superbo flautista e creatore di un centro musicale con pochi pari. Milano Classica eseguirà due sue sinfonie.


Novità del passato, con tre Sonetti di Sandro Boccardi posti in musica da Vanni Moretti (1967) e collocati fra pagine di Mozart e Sammartini in un concerto d’aprile. Sempre in aprile, si ritaglia uno spazio La Serva padrona, spassoso intermezzo buffo di Pergolesi.

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