Vive da tre anni all’aeroporto Il giudice lo manda in galera

Londra. Un ex chef diventato barbone ha ammesso davanti a un magistrato di aver violato per l’ennesima volta un’ingiunzione che lo obbligava a stare alla larga dall’aeroporto londinese di Gatwick. Il pover’uomo ha però le sue ragioni: lo scalo era un po’ casa sua, dato che vi ha vissuto per tre anni, in una situazione che ricorda molto da vicino il film «Terminal» con Tom Hanks. Anthony Delaney, 43 anni, aveva trasformato l’aeroporto nella sua residenza. Lì mangiava, si faceva la doccia, dormiva. Al giudice che, dopo l’arresto, lo accusava di aver violato l’ordinanza contro i comportamenti antisociali che lo riguardava, Delaney ha detto che usciva dal terminal solo per andare a ritirare il sussidio statale per coloro che sono «in cerca di occupazione»: quando aveva perso il lavoro era anche rimasto senza casa.

Delaney resterà in carcere fino alla sentenza, il 10 marzo. Non ha problemi mentali, né di alcol o droga. La sua presenza a Gatwick non ha mai provocato alcun problema: ha detto di aver scelto quell’aeroporto semplicemente perché era «pulito, asciutto e caldo».

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