Il vizio della sinistra che «tiene famiglia» e diventa una casta

«Nel tricolore andrebbe scritto: tengo famiglia», diceva molti anni fa il caustico (e mai troppo compianto) Leo Longanesi. Oggi l’antico vizio tutto italiano si è spostato sul rosso, nell’area tra Pd ed ex Pci, e la Parentopoli torna a fare notizia. Dalla «questione morale» di Enrico Berlinguer al sinistro «familismo amorale» del XXI secolo il passo è breve. Tra i primi a compierlo è stata proprio la figlia dell’ex segretario Pci Bianca, oggi volto del Tg3 e sbarcata in Rai nel 1991, solo un anno dopo aver preso la tessera di giornalista professionista. Si sa, viale Mazzini è una specie di nave scuola per i figli d’arte. L’ultimo della stirpe è il neo europarlamentare Pd David Sassoli, figlio del giornalista di Giorno, Rai e direttore della Discussione Mimmo, passato dalla conduzione del Tg1 al seggio di Strasburgo. Anche Massimo D’Alema e Walter Veltroni hanno iniziato così. Giuseppe D’Alema, potente parlamentare comunista, era orgogliosissimo di quel ragazzo che, da giovane pioniere comunista fece dire a Palmiro Togliatti: «Questo farà strada». Il famoso giornalista Rai Vittorio Veltroni, grande innovatore della comunicazione radiotelevisiva, non ebbe invece questa gioia. Una leucemia lo uccise quando l’ex leader pd aveva appena un anno. Dario Franceschini segue le orme del padre Giorgio, eletto con la Dc alla Camera nel 1953, mentre la garrula sindaco di Napoli Rosa Russo Iervolino può contare su un’ onorevole accoppiata: il padre era Angelo Raffaele Iervolino, ministro nei governi De Gasperi; la madre Maria De Unterrichter era parlamentare Dc all’Assemblea costituente.
Nell’era del Porcellum la cooptazione per meriti genitoriali è un po’ più sbrigativa. L’ex ministro delle Comunicazioni Salvatore Cardinale non ha fatto alcuna fatica a inserire (e «blindare») il nome della figlia Daniela nelle liste Pd in Sicilia, così come ha fatto il comunista Armando Cossutta con la figlia Maura. E prima di sparire dal Parlamento come una specie protetta dal globo, persino l’ex ministro dei verdi Alfonso Pecoraro Scanio era riuscito di proteggere il fratello Marco, ex calciatore dell’Avellino, dalle insidie della disoccupazione.
Qualcuno dice che presto lo stesso destino toccherà a Filippo Andreatta, figlio dell’ex ministro Dc Beniamino morto nel 2007 dopo 8 anni di coma. Il giovanissimo professore di Relazioni internazionali (vinse la cattedra nel 2005 a Bologna a 37 anni) e consigliere d’amministrazione di Finmeccanica piace al «vecchio» D’Alema e al nuovista Mario Adinolfi («è il migliore dei segretari possibili», disse il blogger prima di correre per la leadership Pd). Intervistato da Panorama, Andreatta jr sentenziò: «Il problema dei giovani di oggi sono le carriere cooptate». Già. Sarà per questo che ci sono trenta inchieste aperte (su 66 atenei) per concorsi farsa, baronati, esami venduti per soldi o sesso, test fantasma, appalti truccati.
Per chi non vuole fare politica (subito) ci sono sempre le società pubbliche. Vincenzo Visco, da viceministro dell’Economia al governo Prodi, riuscì a far assumere il figlio Gabriele come dirigente di Sviluppo Italia, controllata al 100% dal ministero dell’Economia. Guidata dal rigoroso Tommaso Padoa-Schioppa, quello dei «trentenni disoccupati e precari perché bamboccioni». Per essere corretti fino in fondo va ricordato che non è stata un’assunzione improvvisa: Visco jr era di casa a Sviluppo Italia, avendo avuto un contratto di consulenza di tre mesi, da luglio a settembre, da 46mila euro. Se i figli so piezz’ e core, anche le mogli non scherzano. Anna Serafini, consorte di Piero Fassino, è deputata per la quinta volta nonostante il regolamento degli ex Ds vietasse più di 2 mandati. È bastato aggiungere la parolina magica, «consecutivi», per non far scoppiare la coppia. Il governatore campano Antonio Bassolino ha piazzato la signora Anna Maria Carloni al Senato, mentre il banchiere di Intesa Pietro Modiano si è ritrovato la moglie Barbara Pollastrini ministra prodiana proprio mentre si discuteva (a vuoto) di liberalizzazioni e banche. Sua collega di governo era Linda Lanzillotta, moglie dell’ex ministro Pd (trombato alle elezioni) Franco Bassanini. Il collega Alessandro Profumo (numero uno di UniCredit) si è ritrovato la consorte Alessandra Ratti eletta alle primarie del 2007 come componente dell’assemblea costituente del Pd. L’ex moglie di Marco Follini, Elisabetta Spitz, è direttore dell’agenzia del Demanio. Se l’ex partner era «ondivago» tra destra e sinistra, lei è immobile dietro la sua scrivania, nonostante il mutare delle maggioranze.
Ma chi non riesce a cooptare la sua signora, che fa? La fa assumere, naturalmente. Nei giorni scorsi l’ex assessore Prc al Lavoro della Regione Calabria, Egidio Masella, è stato definitivamente prosciolto dall’accusa di tentato abuso d’ufficio. Nell’ottobre 2005 propose l’assunzione della moglie avvocato nella struttura speciale del suo assessorato.

Non ci riuscì e fu costretto a dimettersi tra le polemiche. Peccato per lui, perché secondo la sentenza della Cassazione del 26 giugno scorso sarebbe bastato «astenersi dalla votazione» per non commettere alcun illecito. «Scusate, tengo famiglia».
felice.manti@ilgiornale.it

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