da Milano
Il Tribunale la blocca, ma Vodafone non si arrende. Continua la guerra tra il gigante britannico della telefonia mobile e Telecom Italia. E se il Tribunale di Roma, che ieri ha fermato lofferta «Vodafone casa numero fisso», quella che consente di utilizzare il numero fisso anche sul cellulare, pare dare ragione alla società italiana, che aveva fatto ricorso, Vodafone ribadisce tutte le sue ragioni.
Secondo la società guidata in Italia da Pietro Guindani, il Tribunale avrebbe soltanto bloccato «la pubblicità sullofferta ritenuta ingannevole, mentre avrebbe sostanzialmente accolto la liceità della medesima». Vodafone può in effetti offrire servizi di telefonia fissa avendo una regolare licenza, ma solo attribuendo ai suoi clienti i numeri fissi che gli sono stati dati dal ministero. Non può invece obbligare Telecom a rendere portabili verso le reti mobili i suoi numeri fissi.
Infatti, secondo il pronunciamento della IX Sezione del Tribunale civile, firmato dal giudice Giulia Ifrida, la commercializzazione del servizio «attua una modalità scorretta di concorrenza», in particolare «laddove garantisce allutente la portabilità del numero dalla rete fissa Telecom sulla rete mobile Vodafone», presentando «come possibile, nellattuale sistema regolamentare, la conservazione del numero telefonico nel passaggio «tra reti che forniscono servizi di telefonia fissa e reti mobili». Invece, rileva il Tribunale, «non sussiste un obbligo per loperatore Telecom di assicurare la portabilità dei numeri fissi verso Vodafone, operatore di rete mobile, in quanto questultima possibilità non è regolamentata». Ma come può Vodafone presentare unofferta senza certezze di buon fine? Il nocciolo della questione sta nellinterpretazione data da Vodafone allarticolo 80 (che delimita le reti geografiche) del codice delle comunicazioni che si è rivelata non corretta. Il risultato, a meno che lAuthority delle tlc non si pronunci la settimana prossima in maniera favorevole, è stata una campagna tv da parecchi milioni di euro buttata al vento. Ma perché tra tante forme di liberalizzazione la portabilità tra numeri fissi e mobili è stata esclusa dal codice tlc? Anche questo è ricordato nella sentenza del tribunale: la service portability (quella del numero fisso) è stata esclusa «essenzialmente per esigenze di trasparenza tariffaria, in quanto è impossibile, per chi chiama, distinguere sulla base del prefisso chiamato, la tipologia del servizio utilizzato».
Non cè dubbio che su questo punto Vodafone ricorrerà in quanto la sua offerta prevedeva trasparenza con laddebito della telefonata al chiamato se questi si trovava fuori casa. Si tratta comunque di unofferta complessa, difficile da spiegare in poche parole. Cosi la pubblicità con Totti e Gattuso è risultata poco chiara anzi ingannevole secondo il tribunale. «Prospetta - recita la sentenza - come giuridicamente possibile una portabilità del numero da fisso a mobile e il sussistente obbligo di Telecom di garantire tale portabilità. Inoltre non fornisce alcuna informazione trasparente circa le limitazioni del servizio e sui costi aggiuntivi, per potere ricevere le telefonate sul numero fisso al di fuori dellarea di casa propria e sulla necessità dellattivazione del servizio di trasferimento della chiamata dal numero fisso a quello di telefonia mobile».
In realtà proprio questi motivi, un canone di quasi 10 euro al mese, lo scatto alla risposta di 15 centesimi e laddebito delle telefonate ricevute (se il servizio veniva usato in mobilità, ossia fuori casa) rendevano la proposta di Vodafone non particolarmente attraente per lutente che poteva risparmiare di più utilizzando gli attuali gestori concorrenti dellex monopolista.
Telecom ora potrebbe anche fare ricorso per chiedere i danni, se lo riterrà opportuno.
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