«Vogliamo un esecutivo in salute Il federalismo è tutto da attuare»

RomaOnorevole Roberto Castelli, l’attivismo della Lega sta mettendo in allarme anche una parte della maggioranza. Ci sono guai in arrivo?
«Vuol sapere la verità, quella che nessuno ha detto? Il fatto è che Bossi è l’unico leader politico che a Ferragosto invece di andare in ferie fa comizi. Dice le stesse cose che diciamo tutto l’anno, solo che ad agosto i giornali non hanno altro da scrivere e rilanciano le sue parole come se fossero novità dirompenti. Ma noi di dialetti, gabbie salariali o Europa cristiana parliamo da anni».
Nessun problema per la maggioranza, quindi?
«Assolutamente no. Anche perché la grande partita dei prossimi mesi è il federalismo fiscale, e abbiamo bisogno di un governo in piena forma che vari al più presto i decreti attuativi. Le pare che lo metteremmo a repentaglio rischiando di far fallire quello che ci sta più a cuore? Sarebbe insensato».
Onorevole Castelli, non può negare che sulla partita delle Regionali ci sia qualche tensione con gli alleati. Con quali richieste vi presenterete a settembre?
«Ovvio che la partita c’è. E noi della Lega puntiamo chiaramente sulle nostre regioni, quelle del Nord. Ma non vedo grandi problemi: Bossi e Berlusconi si metteranno a tavola insieme e come al solito troveranno la soluzione. C’è una normale dialettica di coalizione. Lei ha mai visto una campagna elettorale in cui un alleato dica all’altro: “Prendila tu questa regione, dai, ci terrei veramente”... Io non l’ho mai vista».
D’accordo. Intanto però la Lombardia pare ve la dobbiate scordare: Formigoni non la molla.
«Con Formigoni collaboro da oltre un anno all’Expo e abbiamo un rapporto eccellente. Se Bossi e Berlusconi decidono che va ricandidato, continueremo a collaborare in totale armonia. Noi facciamo solo notare alcune cose: che è strano che la stessa persona governi la stessa regione per 20 anni consecutivi. E che la Lega in tre delle principali regioni del Nord ha avuto un grande successo elettorale, che le consente legittimamente di rivendicare per la sua classe dirigente un ruolo di governo. Abbiamo candidati all’altezza di Formigoni, che è un ottimo presidente. È normale che poniamo il problema, che è politico e anche istituzionale, non personale».
Lo stesso vale per Galan in Veneto?
«Direi proprio di sì. Se devo dire la mia, mi pare che Galan faccia qualche polemica di troppo, anche con il suo partito».
E con l’Udc? Pare che tutti vogliano allearsi con Casini, a destra e a sinistra. Voi?
«Una cosa è certa: dove c’è la Lega, non ci può essere l’Udc. Abbiamo già sperimentato cosa vuol dire essere alleati con loro: sono capaci solo di mettere i bastoni tra le ruote e la sabbia negli ingranaggi.

Basta un semplice fatto a dimostrarlo: come lavora questo governo, e come non riusciva a lavorare quello del 2001 con l’Udc. Auspico che dove siamo forti noi, l’Udc se ne stia alla larga. Nel resto d’Italia, valuti il Pdl».

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