I ragazzi del «parchetto Grigioni», i giardini pubblici alle spalle di via Codogno, in zona Corvetto, vogliono una fontana.
Non è un capriccio, ma la richiesta che Davide e i suoi amici (una ventina e tutti sui 15 anni) rivolgono direttamente allassessore al Decoro urbano Maurizio Cadeo. «Ci serve per bere, per sciacquarci quando cadiamo - spiega Davide, portavoce del gruppo - e per innaffiare i nostri alberelli». Ecco il nodo della questione: i loro alberelli. Dallinizio di settembre la «giovane banda» si è data al giardinaggio. Ma sul serio. Notando che i giardini dove sono cresciuti e dove tuttora trascorrono i pomeriggi erano, effettivamente, «grigioni», hanno pensato di abbellirli con un po di verde, colore e profumo. Così lidea, tutta loro, di rimboccarsi le maniche, sporcarsi le mani con la terra e seminare delle piante da frutto. Oggi il parco ha un recinto alberato di promettenti ciliegi, nespoli, albicocchi, cachi, fichi e peschi. Cè anche una serenella. «Una sola perché ci ha fatto penare, voleva crescere storta», raccontano i piccoli giardinieri.
Perché lidea andasse a buon fine, perché desse i suoi frutti, è stato fondamentale laiuto di nonno Alcide, papà Agostino, di tutto il vicinato e del vivaio di piazza Corvetto (fornitori ufficiali dei semi). Per tre ragioni. Innanzitutto per «sponsorizzare» liniziativa (zappe, rastrelli, innaffiatoi e arnesi utili allimpresa); poi per insegnar loro le «regole del gioco ecologico», cioè consigli pratici per la corretta impostazione dellorto dei divertimenti (luce, distanza tra le radici, quantità di acqua da versare). Infine per il sostegno dato alla loro petizione. Il tutto in cambio di una promessa: responsabilità e costanza nella manutenzione. La giovane banda dal pollice verde ha dato la sua parola.
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