«Vogliamo migliorare la sanità italiana»

La vita dell’oncologo Gianni Bonadonna è cambiata un giorno di tredici anni fa. Era il 25 ottobre e, quella mattina, fece fatica a trascinarsi fuori dal letto per andare all’Istituto dei tumori di via Venezian. Dopo aver fatto il solito giro dei pazienti il malessere continuò a crescere al punto da convincerlo a tornarsene a casa, per riposare un po’.
Di quel rientro, Bonadonna rammenta ancora la corsa in bagno. Poi il vuoto, per 15 giorni, prima del risveglio nel reparto di neurochirurgia. Ricordi impressi nelle pagine del libro Dall’altra parte (Bur), scritto a sei mani con altri due medici: Sandro Bartoccione e Francesco Sartori e curato dal giornalista Paolo Bernard. Ricordi, che sono già stati letti da moltissime persone e che hanno dato l’impulso per creare la Consulta dei medici ammalati.
A chi venne per primo l’idea di questo libro?
«A Paolo Bernard; intervistando Sartori gli chiese come fosse possibile migliorare la sanità italiana visto che gli strumenti della politica e della pianificazione economica avevano così spesso mancato l’obiettivo.

Ed eccoci qui, decisi a trovare una risposta concreta».
Secondo lei qual è la priorità?
«Diffondere una cultura del conforto. Le università, per prime, devono insegnare ai futuri medici il valore del rapporto con il paziente».

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