VOGLIO ESSERE BUONO COME UN VIP

Un sondaggio rivela che per sensibilizzare la gente sui temi della solidarietà ci vogliono i testimonial giusti. Per gli italiani il più convincente è Valentino Rossi. Ma alle associazioni di volontariato andrebbe bene poter contare anche su Fiorello o su Paolo Bonolis

Quanto varrebbe Valentino Rossi se non fosse in sella alla sua moto per mestiere ma per puro altruismo? Almeno 4 milioni di euro. È il suo valore come testimonial di iniziative benefiche e sicuramente il campione più conteso: secondo il 68% delle più importanti associazioni caritatevoli italiane il centauro pluridecorato è il personaggio famoso più convincente per far aprire il portafoglio agli italiani e, fatti due conti, riuscirebbe a fare versare quasi 8 miliardi delle vecchie lire a sostegno di una o più iniziative benefiche, e forse persino qualche spicciolo in più se si facesse vedere non su un bolide a due ruote ma al volante di una Ferrari di Formula 1. Con il suo modo di essere positivo, grintoso e vincente il motociclista riuscirebbe più di tante altre celebrità a rendere generosi anche quelli che non se ne intendono di circuiti, caschi e pistoni. Ma il sogno di molte altre associazioni, sempre in cerca di vip per catturare l'attenzione della gente e invitarla a sostenere le loro manifestazioni di solidarietà, sarebbe poter contare anche sull'immagine di Fiorello e di Paolo Bonolis: lo showman tornando in piazza gratuitamente con il suo karaoke, il programma che lo ha lanciato qualche anno fa, riuscirebbe a raccogliere 3 milioni di euro da devolvere in beneficenza, il conduttore televisivo passato dai pacchi alla serie A almeno tra i 2 milioni e i 2 milioni e mezzo di euro.
L'insolito borsino è il risultato di un sondaggio condotto dalla società di ricerca Eta Meta Research, che ha cercato di capire quanto contano al giorno d'oggi i cosiddetti «social vip»: ha domandato cioè a uomini di marketing, pubblicitari, rappresentanti del sociale quanta influenza hanno i volti noti del mondo dello spettacolo e dello sport nel far scattare la generosità degli italiani e quali sono i testimonial più adatti, in grado di colpire un target più esteso e trasversale possibile, dal nord al sud Italia. Gli esperti dicono che i «social vip» hanno molti lati positivi: secondo il 32% sono un modello da seguire e da imitare per milioni di persone, per il 22% sono in grado di dare visibilità alle varie iniziative che altrimenti finirebbero nel più assoluto anonimato, mentre per il 15% sono anche veri e propri garanti della serietà delle manifestazioni benefiche che ormai si moltiplicano in ogni angolo del Paese. «I personaggi ritenuti più efficaci per raccogliere fondi sono senz'altro quelli italiani», spiega Saro Trovato, presidente di Eta Meta Research, illustrando l'identikit del testimonial ideale. «Sono considerati più vicini alla gente e alla cultura del nostro Paese e dunque molto più convincenti degli stranieri, tanto che tra i nomi delle grandi star internazionali ai primi posti del nostro sondaggio vi sono soltanto Richard Gere e la popstar Madonna». Quanto al sesso secondo il 48% degli esperti sono più credibili gli uomini, perché hanno maggior influenza sul pubblico femminile, da sempre estremamente sensibile alle raccolte di denari a scopo caritatevole, soltanto il 26% ritiene che le donne famose siano più convincenti mentre un 22% di incontentabili pensa che l'ideale sarebbe che scendessero in campo addirittura gruppi ben assortiti di social vip di entrambi i sessi, in modo da accontentare un po' tutti.
Ma è ancora davvero indispensabile il testimonial famoso per raccogliere più fondi possibili a scopo benefico? Per 7 esperti su 10 è ancora fondamentale e soltanto il 4% ritiene che ormai se ne possa fare assolutamente a meno, convinto che ormai conti soltanto il messaggio e non il volto che lo lancia: «E invece sicuramente il testimonial è fondamentale per il buon successo delle manifestazioni di solidarietà, l'importante, però, è che sia un volto non soltanto noto ma anche il più possibile credibile, ossia che abbia un'immagine positiva legata a valori personali che siano un esempio per tutti gli altri che lo devono ascoltare», spiega Saro Trovato. «Insomma il testimonial social vip dev'essere considerato un buono non soltanto nella professione ma anche nella vita, meglio ancora se è impegnato in prima persona in cause sociali. Fondamentale, però, è che non vi siano eccessi: un personaggio dello spettacolo oppure dello sport che diventa l'uomo-immagine di decine di associazioni o di iniziative ogni volta differenti rischia, infatti, di far confondere la gente, di inflazionarsi e di perdere credibilità proprio per questo».
La ricerca fa il punto anche sulle categorie professionali più gettonate per far presa sul grande pubblico: secondo il 29% degli esperti per essere veri campioni della solidarietà i testimonial devono essere personaggi famosi del mondo dello sport, anche se vanno selezionati con attenzione per non portare alla ribalta uomini e donne che non sono buoni esempi da seguire, per il 21% gli attori della televisione, quelli che sono amati e seguiti ogni giorni da milioni di telespettatori, per il 19% i cantanti, seguiti dai divi del cinema (15%) e del mondo della moda (13%) che però rispetto al passato hanno perso un po' del loro appeal.

Insomma una classifica piuttosto variegata che dopo Valentino Rossi, Fiorello e Paolo Bonolis vede ai primi posti di questa classifica dei testimonial più redditizi, ambiti e coccolati dalle associazioni benefiche italiane, anche Mina (51%), il cui ritorno sulle scene per fini benefici consentirebbe di portare a casa circa 2 milioni di euro, seguita dal collega Vasco Rossi che secondo il 47% degli interpellati riuscirebbe a fare racimolare 1 milione e mezzo di euro, tanto quanto Gianni Morandi, ammesso, però, che non giochi a pallone nella formazione dei cantanti come già fa abitualmente, ma che tiri calci in una squadra ufficiale di serie A.

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