«Non vorrei che le informazioni che il Corriere Economia ha dato nascondessero altre cose. Non vorrei che qualcuno avesse intenzione di impedire che la banca possa trovare sbocchi allesterno della Liguria». Così lassessore regionale al Bilancio, Giovanni Battista Pittaluga, che ieri in aula ha risposto a due interrogazioni sulle ricadute che possono avere sulla Banca le notizie pubblicate sullinserto del Corriere della Sera e interpretate da alcuni osservatori come attacchi allindipendenza della banca.
Che cosa ci sia dietro, Pittaluga non lo dice, ma in Regione sono in molti a pensare che il motivo dellattacco siano i 200 sportelli in Italia che carige si accinge ad acquisire creando scompiglio fra altri istituti ben più grandi. Il Corsera denunciava tra laltro il familismo della gestione, pesanti sofferenze e lesistenza di società collegate.
Tirreno Bianchi del Pdci ha parlato di notizie «molto verosimili» e ha sottolineato che «la politica ha dato e continua a dare molto alla Banca, tra laltro risolvendo sofferenze, così le banche chiamano i loro buchi, come quelle relative allarea di corso Europa, assegnata alla Coop, o quella degli Erzelli». Bianchi ha aggiunto: «È ben difficile che un giornale come il Corriere della Sera dedichi tanto spazio a una vicenda senza avere elementi in mano e senza avere alle spalle i poteri forti», evidenziando il pericolo di scalate. Cristina Morelli dei Verdi ha denunciato il «silenzio assordante della politica e delle istituzioni sulle vicende interne alla principale banca della Liguria».
Lassessore ha citato il musical Mary Poppins, il bimbo che chiede la restituzione del proprio penny e di fronte al diniego del direttore causa la corsa agli sportelli di mezza città. La stessa situazione non si verifica oggi perché «lassicurazione garantisce i correntisti», ma che deve far riflettere su quanto i rumors possano «far crollare una piramide». Anche perché, ricorda, «la presenza di Banca Carige è importantissima per la Liguria» ed è «necessario perciò che rimanga radicata sul territorio».
È una difesa a spada tratta di Carige, quella dellassessore: «Ha una grande solidità, come dimostrano gli ultimi bilanci, e non cè alcuna preoccupazione per il suo futuro. La banca ha ben operato negli ultimi anni e il titolo che si è sempre alzato lo dimostra». I dati: lutile netto al 31 agosto è stato di 121 milioni e la proiezione a dicembre è di 163 milioni, 32 in più del 2005. «Le sofferenze sui crediti sono assai modeste - illustra Pittaluga - e si aggirano sul 2,5 per cento, la media delle banche del Nord Italia». Banca Carige «può essere scalata - spiega - perchè tutte le banche sono scalabili in un mercato libero e questo non è un fatto negativo. Listituto genovese è controllato però al 40 per cento dalla Fondazione, al 10 dai francesi e al 5 dalle casse tedesche, per cui una scalata è difficile».
Pittaluga ha poi ricordato alcuni dati per evidenziare limportanza di Carige sul territorio: listituto ha in Liguria il 68 per cento della raccolta, e il 78 per cento del patrimonio gestito in titoli è di provenienza regionale. Anche i crediti verso la clientela sono in maggioranza liguri, pari al 56,7 per cento. La presenza di sportelli è capillare, ha concluso lassessore, e i dipendenti di Carige in Liguria sono oltre 2.500 su 4.736.
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