Davanti alle attuali quotazioni dell'oro attorno ai 1.300 dollari all'oncia molte famiglie  italiane  devono decidere se  sia preferibile vendere le monete d'oro lasciate per anni nelle  cassetta di sicurezza della propria banca (e realizzare con ogni probabilità una buona  plusvalenza), mantenere l'investimento in oro o acquistarne altre. 
 Nel breve termine gli esperti ritengono probabile qualche «leggero aggiustamento al ribasso». Ma  in prospettiva lo scenario economico internazionale potrebbe tradursi in una nuova corsa  dell'oro fino a quotazioni molto più alte delle attuali. «Lo sfondamento dei 1.300 dollari  all'oncia potrebbe, non solo sotto un profilo psicologico, essere interpretato dagli investitori  come una base per ripartire verso i 1.600 dollari oncia (previsione di esperti americani) e non  il traguardo massimo», sottolinea infatti Roberto Binetti che guida Confinvest fl, una delle  maggiori realtà specializzate nell'intermediazione dell'oro.
 Alla base della corsa del metallo giallo, Binetti ravvisa «un interesse all'oro come bene  rifugio considerandolo (in particolare modo quello fisico) una certezza di assoluta concretezza  per salvaguardare il proprio capitale dalle crisi finanziarie, dall'inflazione, ma anche dalla  convinzione che l'oro ormai si stia trasformando in vero strumento finanziario». Negli ultimi  anni l'oro ha messo a segno aumenti vertiginosi, e quindi ora il consiglio di Binetti è di  «meditare senza fretta se acquistare o vendere».
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Binetti (Confinvest): «Meglio decidere con calma se vendere o acquistare. lo sfondamento dei 1.300 dollari all'oncia potrebbe essere la base per ripartire verso quota 1.600».
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