A Volandia tram e treni della collezione Ogliari

A Volandia tram e treni della collezione Ogliari

Un importante passo avanti per la creazione di quello che sarà forse il più grande museo dei trasporti d'Europa è stato fatto ieri a Milano, nella sede della Regione: Maria Rachele e Giacomo Ogliari, figli del professor Francesco Ogliari (1931 - 2009), storico dei trasporti e autore di innumerevoli saggi, hanno firmato l'atto di donazione della collezione-museo del padre alla Fondazione del museo dell'Aeronautica, che gestisce il parco di Volandia.
Con questo atto, solennizzato dalla presenza del presidente del Consiglio regionale Raffaele Cattaneo, diventa operativo il progetto, presentato lo scorso anno, per il trasferimento del museo Ogliari da Ranco, dov'è stato fondato nel 1958, a Somma Lombardo, nei terreni Volandia, che occupa il sito dei vecchi stabilimenti Caproni. Si tratta di un progetto perfetto sotto l'aspetto dei contenuti, perché dall'aggregazione di due realtà diverse, senza sovrapposizioni, nascerà un polo espositivo ricchissimo. L'iniziativa è dunque avviata e l'idea del presidente di Volandia, Marco Reguzzoni, è stata accolta con favore e generosità dai figli di Francesco Ogliari, il cui gesto, apprezzato da tutti, risponde alla finalità di dare continuità alla memoria, all'attività e al «grande sogno» del loro illustre padre, grande appassionato di trasporti prima ancora che studioso.
Con la firma di ieri ci si avvia alla fase due, quella del trasloco. Il museo Ogliari si compone di almeno 25mila pezzi, dalla locomotiva al biglietto ferroviario, ma si calcola che almeno un centinaio di essi pesino più di 20 tonnellate l'uno, una sola locomotiva ne pesa 90: difficile pensare a un altro trasloco di queste proporzioni. La provincia di Varese ha già stanziato, di recente, 600mila euro in tre anni per finanziare l'immane e spettacolare operazione e ora, con il passaggio della titolarità del materiale, Volandia si può occupare del progetto logistico. «Contiamo di completare il trasferimento prima che si concluda l'Expo» è il proposito di Reguzzoni, il quale riferisce di aver fatto appello alla Fondazione Cariplo per ottenere un ulteriore finanziamento: «Il denaro già stanziato finanzierà le operazioni di trasporto, serve tuttavia un ulteriore impegno per realizzare l'allestimento del museo Ogliari a Volandia».
Oggi Volandia è un museo-parco dedicato al volo, nato nel 2007, visitato da 100mila persone all'anno. Sono esposti aerei, elicotteri, alianti, mongolfiere, fino all'ultima scommessa di AgustaWestland (Finmeccanica), che potrà rivoluzionare il mondo aeronautico: il convertiplano, mezzo elicottero e mezzo aeroplano, che unisce il vantaggio del decollo verticale a quello del volo a spinta orizzontale. A breve arriverà anche un MD 80 dono di American Airlines, uno degli aerei che hanno fatto la storia dell'aviazione commerciale. Il Museo europeo dei Trasporti Ogliari è invece dedicato soprattutto alla mobilità terrestre, e in particolare stradale e ferroviaria. Una collezione che ha «materializzato» gli studi e la passione di Francesco Ogliari, autore di una monumentale storia dei trasporti in 80 volumi. A Ranco (45mila visitatori all'anno) si snoda l'evoluzione completa della mobilità, dal cavallo, alla carrozza, ai mezzi meccanici. I pezzi di maggior valore storico sono il tram a cavalli del 1876 in servizio tra Milano e Monza, la locomotiva del maresciallo Cadorna, la vettura di Giuseppe Verdi e quella di Pio IX.

Volandia e il Museo Ogliari, proposti al pubblico in un unico, grande spazio con collegamento pedonale all'aeroporto di Malpensa, potranno rivolgersi a un pubblico più vasto, nazionale e internazionale, offrendo un messaggio culturale completo.

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