Volantinaggio dei Cobas «La Gdf all’ortomercato penalizza gli immigrati»

L’appuntamento è per stasera, a mezzanotte e mezzo, davanti al cancello 4 dell’ortomercato. È l’invito lanciato dai rappresentanti di due sigle sindacali di tutto rispetto, lo Slai Cobas di Milano e il Cobas Regione Lombardia. Che hanno organizzato un volantinaggio «massiccio» (per usare le stesse parole del comunicato) perché, a loro parere «(...) dopo i tre raid delle forze dell’ordine che, in rapida successione, nelle ultime settimane, hanno cercato di seminare il terrore tra i lavoratori immigrati dell’ortomercato, si è reso indispensabile e urgente, dare una risposta di denuncia e solidarietà».
Il sindacato quindi prosegue con il volantino che verrà distribuito stasera e che lancia accuse di razzismo, offrendo solidarietà ai lavoratori stranieri. «(...) Solidarietà quando altri vogliono portare tra di voi il cancro vile e malefico del razzismo - si aggiunge -. I recenti interventi della Guardia di finanza che, giornali e televisione, hanno presentato come la lotta dello Stato al lavoro nero sono in realtà una vera e propria caccia all'uomo immigrato privo del permesso di soggiorno. Infatti sui furgoni della Finanza erano imprigionati non i caporali e i padroni sfruttatori di lavoro nero, bensì delle persone che lavorano, catturate perché prive di un pezzo di carta».
Di primo acchito, leggendo il comunicato che annuncia il presidio e il volantino che lo segue (pubblicato ieri anche sul sito online di Indymedia), viene da chiedersi se gli autori siano davvero gli appartenenti a una sigla importante come quella dei Cobas, cioè gli esponenti sindacali di quella Sinistra che da sempre difende i diritti dei lavoratori, in particolare degli operai. Perché, nei giorni scorsi, all’ortomercato ci sono stati sì dei veri e propri blitz delle Fiamme Gialle -, voluti dall’amministrazione comunale e dalla prefettura in accordo con Sogemi (Società per l'impianto e l'esercizio dei mercati annonari all'ingrosso) - ma per ripristinare la legalità all’interno dell’ortomercato contro i lavoratori in nero e i clandestini che, di fatto, sottraggono il lavoro agli operai regolari. Durante le loro due ultime operazioni in via Cesare Lombroso - il 31 gennaio e il 4 febbraio scorsi - i berretti verdi hanno individuato in tutto 22 lavoratori in nero e hanno sottoposto a verifiche fiscali una quarantina di aziende. Solo le Fiamme Gialle, infatti, hanno il potere di controllare, oltre a tutto il resto (assunzioni in nero di clandestini) che quanto dichiarato nelle bolle e la merce trasportata dagli oltre 300 camion che arrivano ogni giorno da tutta Italia e tutta Europa su quest’area di oltre 400mila metri quadrati d’ampiezza e tre chilometri di perimetri combacino.
«Sia il comunicato che il volantino mi sembrano davvero deliranti - commenta infuriato Roberto Predolin, presidente di Sogemi -. Come può un’organizzazione sindacale di fronte a delle operazioni di regolarizzazione di lavoro nero, che portava via lavoro agli operai regolari, italiani e stranieri, intervenire a favore dei clandestini? Peraltro dando del razzista a coloro che, affinché quei blitz si realizzassero, ha lavorato mesi... A me sembra un’aggressione a tutti gli operai in regola.

E pensare che, grazie al recente operato delle Fiamme Gialle, è stata la prima volta che all’Ortomercato si era fatta chiarezza contro tutto il sistema del capolarato clandestino. Una chiarezza che ha riscosso il plauso generale».

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