da Milano
Allenatori che vanno, allenatori che vengono, allenatori in campagna elettorale, viene da aggiungere. Luciano Spalletti scrive sul Messaggero Veneto il suo commosso addio ai tifosi friulani. «Non ero sicuro di poter dare il cento per cento» la spiegazione del divorzio. Fine del ciclo, fine della poesia e voglia di misurarsi sulla grande platea, allOlimpico, provando a mettere il collare a Totti e Cassano. Anche perché Luciano Spalletti sa benissimo che a Udine la società è decisa a realizzare affari se si presentasse loccasione giusta. E infatti dopo la partenza di Jankulowski, anche Pizarro, attraverso il suo procuratore Hidalgo, fa sapere che «cerca una grande squadra», insomma sogna a occhi aperti lInter. A certi prezzi, Moratti non tratta. Prima di considerare Spalletti libero, lUdinese deve definire la successione sulla panchina. Nelle ultime ore lorientamento appare cambiato: da Cosmi si va verso Gianni De Biasi, ex Modena e Brescia.
Nella Roma giallorossa, Spalletti non troverà un ambiente molto accogliente. Volantini ostili, tutti ispirati dalla zemanmania, sono affissi in queste ore dinanzi a villa Pacelli, la residenza della famiglia Sensi e nei pressi di Trigoria. Ricordano che il tecnico toscano ha già fallito con la Samp e tentano di favorire larrivo del boemo che incarna lantijuventinismo sfegatato. Spalletti arriverà, Zeman - qualora non accettasse lofferta del Brescia - sarà costretto a mettersi sulla riva del Tevere e tra qualche mese ne riparleremo in caso di falsa partenza. A proposito di Roma: lattaccante del Monaco Nonda si è detto disponibile ad accettare il trasferimento in giallorosso qualora la società della famiglia Sensi valutasse una proposta economica di 2 milioni di euro netti lanno per tre anni. «Questa è la cifra offerta dal Middlesbrough e dal Panathinaikos: sabato ci sarà la decisione» la frase del suo procuratore che si è fatto vivo anche presso il circuito delle radio romane per lanciare la candidatura del suo assistito.
Anche la panchina della Lazio è ancora vacante. Ma di ieri è la comunicazione ufficiale, fatta giungere dal procuratore di Paul Le Guen, Federic Guerra, al presidente Claudio Lotito. Il mio assistito non verrà ad allenare la Lazio e la sua è una rinuncia definitiva» la frase che mette fine alla trattativa condotta da Oscar Damiani il quale aveva proposto il tecnico francese anche alla Roma, cui ha portato in dono il difensore del Bayern Monaco Samuel Kuffour.
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