Impossibile non notare, ieri mattina, fra i tanti quel foglio sul pavimento, appena oltre luscio della redazione genovese del Giornale. Ci accorgiamo subito che non si tratta di uno dei «soliti» messaggi che qualche affezionato lettore fa passare, a volte, sotto la porta per testimoniare uno sprone, un incoraggiamento, unattestazione di solidarietà. Altro che solidarietà! Sono insulti e minacce belle buone, con tanto di obiettivi: noi della redazione e il collega Francesco Guzzardi, che nelle ultime settimane si è occupato con labituale scrupolo e attenzione alle vicende della Val Bisagno e del Municipio IV. La grafia è in stampatello, vergata a mano. Mano incerta, e sintassi e punteggiatura ancora più zoppicanti. Ma insulti e minacce sono chiari, chiarissimi: «Non abbiamo ancora deciso se spaccare il c... prima al vostro servo Guzzardi linfame della Val Bisagno e degli sbirri o passare prima da voi molto presto lo scoprirete». Un esaltato, certo. Ma anche di fronte ai volantini recapitati in questi giorni alla nostra redazione centrale di Milano, non si può sottovalutare lepisodio. Il caporedattore Massimiliano Lussana avverte subito la Digos che arriva in un baleno, si informa approfonditamente e promette indagini accurate. Nel frattempo viene ovviamente avvertito anche Guzzardi. Che reagisce con fermezza e compostezza: «Io ho sempre scritto quello che ho visto e sentito, senza aggiungere o stravolgere nulla e soprattutto senza pregiudizi - sottolinea -. Se chi ha scritto questo messaggio intendeva intimorirmi o addirittura costringermi a tacere sui fatti che avvengono da tempo nel Municipio Val Bisagno, è bene che se lo tolga subito dalla testa. È vero - aggiunge Guzzardi - che il clima è pessimo in zona, ma non mi sarei aspettato mai reazioni di questo tipo. In ogni caso - conclude il giornalista - continuerò a esercitare il diritto-dovere di cronaca, come sempre, per contribuire a migliorare, nel mio piccolo, la società». Su chi possa aver scritto il messaggio delirante le indagini, come si è detto, sono in corso e non è lecito avanzare ipotesi.
Si possono solo ricordare, come aveva scritto del resto di recente lo stesso Guzzardi, «le minacce e percosse ai consiglieri del Municipio Val Bisagno», e il fatto che il presidente del «parlamentino», Giannelli e molti eletti siano stati vittime di atti vandalici e destinatari di lettere minatorie. Un clima avvelenato che culmina ora - e si spera anche si concluda - con il messaggio recapitato ieri al Giornale.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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