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«Volevamo un uomo immagine» Così Campedelli ingaggiò Bettarini

Una spiegazione un po’ ardimentosa dell’ingaggio di Stefano Bettarini, scommettitore irriducibile, come consulente. E una difesa appassionata della moralità di Sergio Pellissier. Sono i passaggi chiave dell’interrogatorio del presidente del Chievo, Luca Campedelli, davanti all’ufficio inchieste della Federcalcio. L’interrogatorio è stato reso nell’estate scorsa e subito segretato, ma nei giorni scorsi è stato depositato agli atti dell’inchiesta della procura di Cremona sul marcio nel calcio italiano. In questo contesto la deposizione di Campedelli assume un rilievo particolare, perché il Chievo è la squadra di serie A con il maggior numero di partite «sospette» nella nuova fase delle indagini su Calciopoli.
Dichiara Campedelli agli inquirenti della Figc: «Nella stagione 2009-10 stante il fatto che la sorella del signor Sartori Giovanni, nostro direttore tecnico, avrebbe avuto immenso piacere a partecipare alla trasmissione televisiva, in qualità di pubblico negli studi televisivi di Milano, “L’Isola dei famosi”, mi rivolsi al signor Stefano Bettarini che conoscevamo da molto tempo affinché in qualità di partecipante al predetto reality si adoperasse per soddisfare tale desiderio (..) stante l’operazione sopra descritta mi venne in mente l’idea di ricalcare quanto già avvenuto in precedenza con il sig. Gene Gnocchi e il Parma Calcio proponendolo come uomo immagine della società (...) il sig. Bettarini in realtà non svolse alcuna attività pubblica in relazione alla società Chievo Verona perché essendo noi impegnati nella lotta per la salvezza non ritenevamo fosse il caso di rendere pubblica la cosa fino alla certezza di avere ottenuto tale salvezza».
Aggiunge Campedelli: «Sicuramente ero a conoscenza del fatto che Stefano Bettarini fosse stato in passato uno scommettitore sui risultati delle partite di calcio, quando decisi di fare il contratto al Bettarini ero convinto che lo stesso avesse interrotto la sua attività di scommettitore dopo quello che era successo»
La Procura federale contesta a Campedelli che dagli atti dell’inchiesta penale emergerebbe un accordo tra Pellissier e qualcuno dell’Inter per addomesticare Inter-Chievo, finita 4 a 3: «Escludo categoricamente che il calciatore Sergio Pellissier abbia potuto fare una proposta del genere...

Si tratta di uno dei calciatori più corretti che io abbia mai conosciuto, rappresenta la bandiera della squadra e della società. Il Pellissier non aveva alcun interesse a realizzare reti in più in quanto non era in lizza per il titolo di capocannoniere e non aveva un contratto con premi su goal realizzati».

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