Volkswagen ha un debole. È l’Italia

nostro inviato a Moncalieri (Torino)

C’è sempre più Italia nel gruppo Volkswagen, soprattutto ora, visto che anche la Italdesign di Giorgetto Giugiaro è finita nel carniere del futuro numero uno mondiale dell’automobile. Ad ammetterlo è lo stesso Martin Winterkorn, presidente del colosso tedesco, ieri a Moncalieri per mettere nero su bianco all’acquisizione dell’azienda torinese: «Walter de Silva e Luca de Meo (rispettivamente capo del design e del marketing a Wolfsburg, nonché ex uomini Fiat, ndr) sono due figure eccezionali; il marchio Lamborghini, poi, oltre a vantare una storia di successi, in questo momento si trova in un’ottima situazione economica e noi, come gruppo, siamo pronti a riversare su questo brand altre risorse». E pensare che il carniere tedesco avrebbe potuto essere ancora più ricco se negli anni scorsi non fosse sfumata l’operazione che avrebbe portato anche Maserati nella galassia di Wolfsburg.
Nessun accenno diretto, alla conferenza stampa di ieri che ha sancito la vendita di Italdesign ai tedeschi, al vero pallino di Winterkorn, quell’Alfa Romeo che però Sergio Marchionne («è un concorrente come gli altri, non penso che il capo di Fiat abbia problemi da questa acquisizione») ha deciso di tenersi ben stretta, dopo aver lanciato all’inizio dell’anno qualche segnale in senso contrario.
«Con Italdesign - ha quindi puntualizzato il top manager pigliatutto - abbiamo saziato la nostra fame». E anche sul marchio Seat, considerato la cenerentola del gruppo, tanto che qualcuno ha ipotizzato proprio la volontà dei tedeschi di creare una sorta di asse sportivo con Alfa Romeo, Winterkorn si è detto fiducioso: «È vero che Seat ci crea qualche preoccupazione, ma è sulla buona strada. La crisi del mercato spagnolo ci è costata 80mila vendite in meno, ma non molliamo la presa. Su Seat ci puntiamo». Saziata la fame, anche se Volkswagen e Fiat non avrebbero mai interrotto di parlarsi proprio sul tema Alfa Romeo, come ci conferma una fonte finanziaria, Winterkorn guarda ora con più tranquillità alla realizzazione del progetto che da qui al 2018 dovrebbe portare il suo gruppo sulla vetta del mondo con 10 milioni di vetture prodotte.
Volkswagen, dunque, si porta a casa il 90,1% del capitale di Italdesign (l’attuale proprietà resta azionista con il 9,9%). «È un giorno importante, un nuovo inizio», ha commentato Giugiaro il quale, insieme al figlio Fabrizio, siederà nel nuovo consiglio di amministrazione dell’azienda piemontese insieme all’attuale amministratore delegato Enzo Pacella (diventerà managing director) e allo stesso Winterkorn. «Si completa - ha aggiunto, subito dopo aver incontrato (e rassicurato) i 900 dipendenti di Moncalieri - un rapporto iniziato nel 1974 quando fui chiamato a disegnare la prima Golf. Andiamo avanti con più forza». Per il gruppo tedesco, che ha in tutto nove marchi, più Porsche e l’ultima arrivata Suzuki, Italdesign rappresenta un tassello importante anche in vista dei prossimi lanci, ben settanta modelli. «L’Italia - ha osservato Winterkorn - è la patria di artisti geniali e grandi designer, ma è anche una nazione che può andare fiera di una grande tradizione nel campo automobilistico. Italdesign ha saputo riunire entrambi questi aspetti in modo particolarmente efficace negli ultimi 40 anni. È un partner perfetto e noi ci aspettiamo molto». Nessun particolare è invece emerso sull’ammontare dell’assegno staccato dai tedeschi. «Dico solo - la risposta del numero uno di Volkswagen - che si tratta di un prezzo d’acquisto sostanzioso».
Anche Winterkorn ha voluto rivolgersi ai dipendenti della società torinese, garantendo che «il futuro di Italdesign è in ottime mani» e che «i posti di lavoro sono al sicuro». Da parte sua, Giugiaro ha precisato che «i progetti in essere, sui quali Italdesign sta lavorando per altri produttori, tra cui Bmw, verranno totalmente rispettati. Saranno i clienti che potranno decidere autonomamente se e come continuarli.

In futuro, comunque, Italdesign opererà nel settore auto solo con il gruppo Volkswagen».
Il capo del design di Wolfsburg, l’italiano de Silva, ha infine chiarito che il ruolo di Italdesign sarà quello di definire «livelli di stile e modelli di design per tutto il gruppo».

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