«Non mi interessa vincere il campionato, io voglio vincere tutte le partite». No, la semplice ma audace filosofia non è di qualche ricco emiro saudita, ma di un imprenditore di Villa Cortese, seimila anime tra la provincia di Milano e il Varesotto.
Tutto ha inizio sei anni fa quando Pietro Carnaghi, titolare dellomonima azienda che si occupa di costruzione di macchine utensili, bussa alla porta di Gian Carlo Aliverti, presidente del «Villa Cortese», una piccola società di pallavolo femminile che a quel tempo milita in serie C1. «Voglio legare il mio nome alla vostra società», spiega Carnaghi ad Aliverti, prima di aggiungere una sfiziosa postilla al suo progetto: «Però a me piace vincere, quindi vorrei mettere in piedi una squadra vincente». Detto fatto, è subito promozione: dalla C alla B2. La stagione successiva inizia il campionato e la scenetta è sempre la solita. Carnaghi torna alla porta di Aliverti: «Lanno scorso abbiamo vinto: questanno vorrei fare altrettanto». Aliverti non se lo lascia dire due volte, scova il meglio della B2 e convince anche giocatrici di categoria superiore ad indossare la casacca biancoblù del Villa Cortese. Risultato: seconda promozione di fila, dalla B2 alla B1. Ma lincredibile filotto non si ferma lì. Nel 2008 la promozione in A2, il giugno scorso il passaggio in A1. Quattro promozioni in quattro anni, roba che non si vede tutti i giorni, figurarsi in una società doratorio nata 30 anni fa il cui primo presidente era una suora, suor Carla per la precisione.
La favola della «Pietro Carnaghi Villa Cortese», potrebbe chiudersi qui. E già ce ne sarebbe da raccontare. Ma, come già spiegato, a Carnaghi non interessa vincere il campionato, lui vuole vincere tutte le partite. E allora nellestate del 2009 Aliverti inizia a contattare procuratori su procuratori e «facendo leva sulla credibilità e sulle credenziali maturate anno dopo anno», spiega, inizia una campagna acquisti che farebbe arrossire persino Florentino Perez. A Villa Cortese arrivano Sara Anzanello, la palleggiatrice statunitense Lindsey Berg (argento a Pechino 2008) e la portoricana Aurea Cruz. Mica finito qui. Aliverti riesce a ingaggiare anche tre nazionali azzurre, fresche campionesse europee: Tay Aguero, Paola Cardullo e Manuela Secolo. «Ma non pensate ai milioni di euro del calcio - sottolinea il presidente Aliverti, un passato come calciatore professionista tra serie B e C con Novara, Casale e Pro Patria e primo storico coach del Villa Cortese - con lo stipendio di un calciatore di serie A di medio livello, noi riusciamo a pagare tutte le nostre atlete».
Detto così sembra tutto facile, ma non è proprio così. Qualche sceicco arabo, prima di buttare milioni su milioni nel calcio senza ricavare quasi niente, dovrebbe andare a Villa Cortese per imparare come si fa a vincere. «Siamo una società aperta - spiega Aliverti -, dove chiunque può arrivare a parlare con il presidente, dove non abbiamo paura a spiegare a tutti come stanno le cose. E poi abbiamo quel pizzico di coraggio e sfrontatezza che ci hanno convinti ad assecondare le ambizioni del nostro sponsor».
Oggi inizia il campionato di serie A e Villa Cortese ospiterà nel palazzetto di Castellanza la Despar Perugia, campione dEuropa 2008.
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