Volo nella storia per le ragazze e Pittin

Volo nella storia per le ragazze e Pittin

Volere volare era il loro sogno di bambine. Di solito si pensa a danza, ginnastica, magari violino. Da ieri invece loro sono le prime donne volanti della coppa del Mondo di salto con gli sci. Le quote rosa si allargano alle ladies e questa disciplina, che in Italia è già di nicchia per gli uomini, mette la gonnella. La prima coppa del mondo della storia è scattata ieri a Lillehammer, Norvegia, sugli storici trampolini olimpici del 1994, proprio quando la maggior parte di queste atlete era poco più che bimba.
In Italia si è cominciato oltre dieci anni fa a cullare il sogno di formare una squadra: in Alto Adige, che grazie ai trampolini di Predazzo è stata la culla naturale del movimento, le mamme si sono messe il cuore in pace: la danza sarà per un’altra volta e via ad accompagnare le figlie in cima al trampolino, chiudendo gli occhi per le vertigini. Le nostre azzurre, ieri allo storico via, sono cresciute «programmate» per questo appuntamento. Campionati italiani, Continental cup, Mondiali nel 2009 e nel 2011 sono stati il warm up per la prima coppa del mondo, 14 tappe da ieri a marzo e soprattutto per i prossimi Giochi a Sochi 2014. Per le nostre azzurre gli scorsi mondiali han portato gioie per lenire un dolore: la prima è arrivata con l’argento iridato centrato da Elena Runggaldier, 21 anni, capofila del poker di saltatrici azzurre. Lei, quella medaglia l’ha vinta un mese dopo la morte di una compagna, Simona Senoner, stroncata a 17 anni da un’infezione virale durante un ritiro. La forza di volare viene anche dal suo ricordo perché, anche se questo è uno sport individuale, qui si fatica e si gioisce in solido. Runggaldier, Lisa Demetz, Roberta D’Agostina e Evelyn Insam sono davvero amiche: sanno di gareggiare controcorrente. Non rincorrono il culto del lato b, il miraggio del punto g, ma solo il punto K, il discrimine da superare per fare un salto buono. Loro vivono controvento come conviene a questa disciplina dove il vento è meglio averlo in faccia perché ti sostiene.
Così ieri hanno scritto il primo capitolo della loro storia mondiale grazie al sesto posto di Evelyn Insam, 17 anni. Diciottesimo posto per Lisa Demetz, Elena Runggaldier è finita ventiquattresima, davanti a Roberta D’Agostina. Inarrivabile l’americana Sarah Hendrickson con 100.05 metri di leggerezza. La prossima tappa è fissata a Schonach il 6 gennaio. Poi tappa a Predazzo proprio in Val di Fiemme sede dei Mondiali 2013, ghiotto antipasto olimpico. Gongolano l’allenatore Julien Eybert Guillon, ed il direttore Ivo Pertile, che raccoglie anche la splendida prova del bronzo olimpico Alessandro Pittin, che ha recuperato dal 29simo al secondo posto nella prova di combinata nordica Gundersen.

Effettuato il salto con uno scarponcino rotto, Pittin, nel giorno del debutto delle donne, non ha voluto essere da meno e ha dato fondo alla sua classe nella 10 km di sci nordico, cedendo il passo solo al norvegese Haavard Klemetsen.

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