da Milano
Giancarlo Cimoli è prenotato da Linate a Roma per le 19.20 di lunedì: Alitalia, naturalmente. Sul volo premono anche i passeggeri dei due voli precedenti, entrambi cancellati. Limbarco ritarda di una decina di minuti, poi lattesa a bordo è di altri 30. Infine il comandante deve sorvolare Fiumicino per un quarto dora in attesa dellautorizzazione ad atterrare. Lo sbarco è ben oltre le 21. E i passeggeri sono sottoposti a unangheria finale: lattesa dei bus e della loro partenza. A Cimoli viene risparmiato lultimo sopruso: cè unauto sottobordo ad aspettarlo, e si dilegua. Alcuni passeggeri lo hanno riconosciuto, molti altri no. Ci sono attricette e uomini daffari che strillano al cellulare tutti i loro veleni per lAlitalia. Cimoli, nella sua più tipica imperturbabilità, resta di basso profilo; meglio così, non si sa mai... Ma per chi lo avesse investito di responsabilità retroattive, avrebbe avuto la risposta pronta. La stessa data alla sua prima conferenza stampa da presidente di Alitalia (assoldato a 2,9 milioni allanno) a un giornalista (chi scrive) arrivato a Roma con mezzora di ritardo perché il volo Alitalia aveva avuto, appunto, mezzora di ritardo. «La faccia la mette sempre la compagnia, e se è colpa nostra ce ne scusiamo.
Volo in ritardo anche per Cimoli
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