Volontari che fanno entrare il Natale anche nelle famiglie dei carcerati

Chiunque siano i genitori, un bambino ha diritto alla sua infanzia. Aldilà di qualsiasi demagogia, decreto o colore, è questo il cardine di Diritti e Libertà, una Onlus riconosciuta dalla Regione Liguria gestita da un Direttivo composto da presidente e vicepresidente, 4 consiglieri e 3 revisori dei conti - tutti liberi professionisti - e diversi volontari che da 6 anni aiutano concretamente i familiari dei carcerati, molto spesso madri in difficoltà con bambini piccoli. Sostenuti dall'impegno personale dei singoli cittadini, i volontari forniscono alimenti, beni di prima necessità, tutela legale e ascolto sincero a persone in stato di bisogno, disorientate da una colpa che non è loro ma che pagano salata. «E non si tratta solo di immigrati o presunti delinquenti: oggi con i crescenti tracolli finanziari sono sempre più numerose le persone che fino a pochi giorni fa avevano una vita normale e all'improvviso si trovano da sole e senza più nulla, letteralmente, nel frigo» spiega la vicepresidente Luciana Bartole mentre consegna un pacco di cibo, latte e pannolini a una giovane ragazza incinta. È un mercoledì qualunque e in via Di Prè al numero 43 rosso si sta svolgendo la consegna dei pacchi alimentari, come accade ogni 15 giorni. Racconta Estella (nome di fantasia), una giovane volontaria sudamericana mentre consegna un pacco alimentare: «Ho conosciuto l'associazione perché io per prima ne ho avuto bisogno: loro sono stati la mia vera famiglia quando mi sono ritrovata sola» e aggiunge con una saggezza disarmante «ho due mani, una per chiedere, e una per dare; ora che posso, è il momento di dare». Il suo bambino è accanto a lei, il compagno è uscito dal carcere e lavora, e stasera la famiglia si ritroverà.
«Assistiamo un centinaio di famigli. Raccogliamo generi di prima necessità in diversi supermercati di Genova e riviera di Levante e Ponente nelle giornate di sabato. Abbiamo accordi con Basko, Standa, Coop Liguria e Dì per Dì. Sono i singoli consumatori che destinano una parte della loro spesa a queste persone» continua la signora Bartole. I volontari dell'associazione promuovono la raccolta alimentare ogni sabato, e chiunque voglia donare vestiti, mobili, elettrodomestici o qualsiasi cosa che non serve più, può rivolgersi alla «sede» della Onlus, ossia la Chiesa di SS. Vittore e Carlo in via Balbi. Se necessario, i volontari ritirano tutto anche a domicilio.
Ora il progetto più urgente dell'Associazione è l'acquisto di una casa a Pontedecimo, che servirà ad accogliere alcune mamme con bambini piccoli. «Siamo riusciti a ottenere un prezzo vantaggioso dal proprietario, una persona sensibile che condivide i nostri obiettivi, e la corsa alla raccolta fondi è davvero urgente» illustra la vicepresidente, sperando fiduciosa nell'arrivo di qualche benefattore dal cuore grande.
Ma il loro lavoro non si ferma all'aiuto materiale. Accanto ai viveri e alle bollette da pagare c'è l'esigenza di tutelare il nucleo familiare anche nei suoi equilibri psicologici. Per questo sono nate le attività legate al Natale e a Pasqua. «Alcune carceri, come quelle di Asti, Alessandria, Pontedecimo a Genova, Arezzo, Vibo Valentia, Rossano a breve anche Livorno accolgono le nostre iniziative per le festività. Ad esempio, l'anno scorso abbiamo organizzato con alcune scuole un progetto utile ed educativo insieme, in cui i bambini regalavano i loro giochi usati ai coetanei in difficoltà. Altre volte portiamo ai papà detenuti qualche giocattolo da donare al figlio durante il colloquio natalizio».
Quindi anche giocattoli usati, ma anche vestiti, passeggini, valigie, oggetti per la casa, lenzuola, detersivi, zainetti, libri e quaderni, matite, tutto può servire a queste persone.

L'Associazione raccoglie tutto questo, oltre ad aiuti finanziari o semplicemente di «tempo libero a disposizione», presso la Chiesa di SS. Vittore e Carlo in via Balbi 7. Rispondono al numero 010/2466042. E hanno molto da raccontare.

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