Valentino ultimo è una contraddizione in termini. Si dirà: a onor del vero è sedicesimo, penultimo. Fa lo stesso. Dietro c’è un francese tappa buchi di Capirossi infortunato.
No. Il problema è che Valentino è ultimo, peggiore qualifica in carriera se si esclude quella patita in Qatar nel 2004 e il verbo patire è usato a proposito visto che si trattò di punizione urbi et orbi causa un meccanico che pensò bene di spazzolare la piazzola da cui sarebbe scattato il campione. Forse era addirittura in pole il Vale, comunque prime file e dintorni.
Ma queste sono storie vecchie, del Valentino ammazza mondiali, del Valentino che, vedrete, dategli tempo, riavremo una volta che avrà ritrovato il bandolo della matassa. Un bandolo aggrovigliatissimo che in Germania, su un fottuto circuito che non gli è mai piaciuto, una pista più adatta ai go kart che alle moto grandi e grosse, gli ha ingarbugliato la vita. Vale è andato male di venerdì quando è volato (come altri, colpa di gomme che si raffreddano in modo bastardo) scorticandosi il gomito e ammaccandosi mento e spalla; e malissimo è andato ieri, staccato di un secondo e 639 millesimi dal poleman Stoner e a un secondo dal compagno in Ducati, il modesto Hayden. Per la cronaca, Simoncelli terzo, Dovizioso sesto, tempi duri per l’italmoto.
L’ottavo tempo di Hayden non deve far pensare che il Dottore si sia bollito il talento. No. Valentino sta infatti usando la fortissimamente voluta, da lui e dalla Ducati, Rossa Gp11.1, dove il punto uno sta per moto di transizione a metà strada e metà evoluzione tra Gp11 di quest’anno (quella che usa Hayden) e Gp12 della prossima stagione con motore mille come da regolamento. Una scommessa e un rischio accettati e concordati da pilota e team che purtroppo non stanno dando i frutti sperati. Anzi, a gambero tornano indietro. Da qui il divario da Hayden.
E ora, ovviamente, è tutto un gran riflettere sul da farsi: se tornare alla Gp11 o proseguire. Anche perché continuando sul terreno delle contraddizioni in termini, Valentino starà anche attraversando il periodo peggiore della sua carriera (oggi corre la gara numero 250) ma è pur sempre quarto nella classifica iridata ed è sempre il miglior ducatista in gara durante la corsa. Per cui mai dire mai alla voce “come ti cambio la stagione”...
Fatto sta, il Vale fa il possibile per stemperare gli animi, nonostante tutto, proprio tutto sembri girare storto. La prima moto, la scommessa sulla seconda moto, le cadute, il fidatissimo capo squadra Jeremy Burgess da due Gp in Australia accanto alla moglie malata, il penultimo posto. Vale prova perfino a scherzare: «Fortuna che non c’era Capirossi se no sarebbe andata anche peggio...» dice per poi subito aggiungere: «Vado piano e abbiamo dei grossi problemi con questa moto e non sappiamo nemmeno il perché. Abbiamo deciso di rischiare qualche gara fa facendo debuttare la Gp11.1 per provare ad accorciare i tempi, però non è andata. Faccio molta fatica con il davanti e per questo sono lento. Al Mugello e ad Assen, a causa del maltempo, non avevo potuto sfruttare tutti i turni di prove, qui, invece, il tempo c’è stato ma le prestazioni non sono arrivate. Sono indietro e molto dispiaciuto». E ammette: «Stiamo anche pensando di tornare indietro, alla vecchia moto ma comunque penso che la scelta di usare la ciclistica nuova doveva essere fatta. Dovevamo provarci per accorciare i tempi.
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