nostro inviato a Salerno
Sarà sicuramente un caso, una sciagurata coincidenza, ma lunico parlamentare che nella Giunta per le autorizzazioni a procedere ha votato per lutilizzabilità di alcune intercettazioni telefoniche che vedevano coinvolto il plurindagato deputato Ds, Vincenzo De Luca, non è stato ricandidato. Quel parlamentare, combinazione, è un altro deputato Ds, un collega: Giovanni Kessler. Da qualche giorno lex magistrato di Trento è lontano in tutti i sensi dalla campagna elettorale. Lo abbiamo raggiunto telefonicamente in Ucraina.
Onorevole Kessler, De Luca è indagato per truffa e falso.
«La notizia mi giunge nuova, è la stessa inchiesta per la quale era stato chiesto due volte larresto?».
Una costola.
«Capisco. E allora?».
Volevamo sapere che cosa ne pensava visto che lei è stato il solo a battersi contro De Luca in giunta.
«Io non mi sono battuto contro De Luca, mi sono battuto - solo perché lho sempre fatto - contro un modo di fare dei partiti relativamente allutilizzazione delle intercettazioni dei parlamentari che reputo sbagliato. Quanto allultima inchiesta che coinvolge De Luca non ho unopinione precisa perché non ho letto le carte. Sulle precedenti inchieste debbo dire che se ho qualche riserva per la mole dei fatti contestati al collega, al contrario penso che avrebbe dovuto essere lui stesso a battersi affinché quelle intercettazioni fossero oggetto del procedimento. Proprio per dimostrare la sua innocenza. A prescindere dal contenuto di qualsivoglia intercettazione di De Luca o di altri, credo sia pericoloso affidare a unassemblea politica il potere di dire quali prove utilizzare e quali no».
Si dice che lei abbia pagato con la mancata ricandidatura la sua ostinazione a votare contro la relazione del presidente di giunta che ha respinto la richiesta di autorizzazione.
«Lho sentita anche io questa voce. Speriamo non corrisponda al vero».
Lei fuori, De Luca in lista. Come mai?
«Perché, lo hanno ricandidato?».
Sì.
«Ah...non lo sapevo».
Crede ci siano differenze tra Cuffaro e De Luca?
«Politicamente sì. Cuffaro incontrava i mafiosi e ha un provvedimento pendente, De Luca per due volte ha visto respinta la richiesta darresto dal gip».
Torniamo alla giunta. Il presidente, Vincenzo Siniscalchi, deputato Ds, è lavvocato dellex segretario di De Luca, Mario De Biase, attuale sindaco di Salerno nonché coindagato con De Luca nelle inchieste sulle varianti al Prg. Non cè, a suo avviso, un conflitto di interessi?
«Non sapevo che il collega Siniscalchi fosse lavvocato di De Biase, lo apprendo solo ora. Comunque sia, al momento del voto, Siniscalchi è uscito.
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