«Per votare non serviva il documento: elezioni da rifare»

La Rai, servizio pubblico pagato con il canone dei cittadini, ha dato una informazione errata e quindi fuorviante agli elettori, dicendo che per potere essere ammessi al voto era necessario aver un documento valido.
In questo aggettivo qualificativo sta l’errore e quindi la pressione psicologica verso gli elettori con un documento scaduto a non presentarsi nemmeno al seggio elettorale.
Difatti ne ho fatto esperienza personale, quando sabato 8 aprile ho accompagnato una signora di 96 anni all’ufficio anagrafe di Nervi per rifare la carta d’identità scaduta.
C’erano dalle 10 alle 12 persone in attesa. Era l’ora prossima al pranzo di mezzogiorno. Due signore, non potendosi più fermare poiché dovevano andare a casa per fare da mangiare ai familiari (così hanno detto ad alta voce, tanto da essere sentite da tutti, e quasi per tranquillizzare la loro coscienza che non avrebbero compiuto il loro dovere di cittadini-elettori), queste signore dissero: «Vado a casa, mi dispiace che non potrò andare a votare».
Dopo un po’ anch’io accompagnai a casa la signora di 96 anni: ben sapendo che non era necessaria la validità del documento. Infatti basta che il documento permetta di giungere alla certezza circa la identità della persona con il nominativo scritto nella tessera elettorale.
Inoltre, ben si sappia, anche l’elettore senza documento di riconoscimento può essere ammesso al voto se un componente il seggio elettorale (presidente, scrutatori) riconoscano la persona e pongano la loro firma nello spazio del libro con tutti i nominativi degli elettori, spazio riservato per registrare se si tratta di carta d’identità, patente o altro.
Anche l’aver privato dei cittadini elettori dalla volontà di votare, ciò rende la democrazia ridotta ad alcuni, sia per la maggioranza, ma non la totalità.

E una vera democrazia rispetta ogni singolo elettore, non va a numeri.
Sarà poi la maggioranza dei voti espressi per uno schieramento che permetterà di affidare ad esso il governo del Paese. Ciò non è avvenuto il 9 e 10 aprile, quindi le votazioni sono nulle e vanno ripetute.

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