«Al voto, altrimenti ci arrabbiamo»

Prima vincere, poi (casomai) litigare. La parola d’ordine della Lega è chiarissima. E anche un politico esuberante come Matteo Salvini si morde la lingua. Per amor di partito.
Onorevole Salvini, si voterà regolarmente?
«Non scherziamo, qui in ballo c’è il voto di 9 milioni di lombardi. Alla fine andrà tutto a posto».
Sicuro?
«Sicuro. Altrimenti ci arrabbiamo. Come Bud Spencer e Terence Hill».
I soliti maneschi voi della Lega.
«Con i metodi della democrazia. La gente padana è la più pacifica del mondo, ma se la fanno arrabbiare... ».
Il popolo leghista che ne pensa?
«Sono tutti furibondi. Teniamo aperti i microfoni di Radio Padania dalle 6 del mattino alle 8 di sera».
Cosa si dice?
«Un camionista che se non trova la Lega nella scheda mette il suo camion di traverso in tangenziale. I tassisti minacciano di bloccare Milano».
E di non pagare più le tasse a Roma.
«Certo. Sono in tanti a prendersela con Roma ladrona».
E nessuno se la prende con chi non ha saputo presentare gli elenchi?
«Sì. Ma non è questo il momento».
Ignazio La Russa dice che la Lega ha portato solo 30 firme.
«Nelle regioni dove il candidato è della Lega, le firme le abbiamo raccolte tutte noi. Senza nessun problema».
Siete più bravi.
«Abbiamo un rapporto con la gente che dura 365 giorni all’anno. Se la prossima volta quelli del Pdl vogliono, sanno che si possono rivolgere alla Lega. Siamo a disposizione, noi le firme le sappiamo raccogliere».
Che fa? Sfotte?
«È così. La Lega di questi problemi non ne ha mai avuti. Ma per me le polemiche sono già seppellite».
I leghisti parlano anche di golpe?
«Su cento, novantanove pensano che una coincidenza sia una coincidenza, ma tre diventino una prova».
Tre coincidenze?
«Il centrodestra escluso in Lazio e Lombardia e la lista truffa chiamata Nadia Cota e presentata in Piemonte per portare via voti al nostro candidato».
Lista ammessa.
«Sì. A Milano i giudici spaccano il capello coi timbri tondi e quadrati, lì consentono una vergogna come questa».
Quindi c’è un disegno per far fuori Formigoni.
«Non sono un complottista, ma qualche dubbio mi viene. E soprattutto viene ai nostri elettori. Tutto questo non fa bene alla democrazia».
I militanti vi chiedono di mollare il Pdl?
«In tanti sono convinti che la Lega da sola potrebbe far bene. Ma ora la priorità è vincere».
Chi ha sbagliato deve pagare?
«Noi guardiamo in casa nostra. Sono stati solo errori di forma. Certo che...».
Meglio i giudici o quelli del Pdl?
«Se i giudici si attaccano a un cavillo è perché qualcuno quel cavillo gliel’ha offerto».
Voi candidate il figlio di Bossi.
«Ho fatto degli incontri con lui nel Bresciano.

È un candidato umile, capace e presente sulla piazza. Le polemiche? I voti per lui si conteranno dopo».
Restassero solo Penati e Pezzotta, per chi voterà la Lega?
«Come chiedere a un milanista chi tifa in Inter-Juve. Spero che nevichi».