Pier Augusto Stagi
Il via questa sera alle 19, da Malaga, in Spagna, dove il ciclismo è da oltre tre mesi sul banco degli imputati: è infatti dal 23 maggio che si parla di Operacion Puerto, la più ampia e oscura vicenda di doping di Spagna mai registrata prima. Da questa sera, quando la 61ª Vuelta prenderà il suo abbrivio con una cronosquadre di 7 chilometri e mezzo, si spera di tornare a parlare solo di ciclismo.
Si parte da Malaga, dove la corsa partì già nel 2000. La tendenza è la stessa degli ultimi anni: tappe brevi e diversi arrivi in montagna. Le frazioni di media e alta montagna sono difatti sette, di cui cinque con arrivo in quota, mentre 61 sono i chilometri a cronometro, ai quali vanno aggiunti quelli della cronosquadre di questa sera.
Rimessosi dalla caduta che lo aveva costretto a rinunciare al Tour de France, Alejandro Valverde leader di Pro Tour, la Champions league del ciclismo -, si presenta alla partenza della Vuelta non tanto per vincere quanto per rilanciare limmagine del ciclismo e della Spagna. Ci saranno anche il kazako Alexandre Vinokourov e il russo Denis Menchov: allungano la lista degli outsider di lusso Haimar Zubeldia e Carlos Sastre, oltre ai nostri Danilo Di Luca, Leonardo Piepoli e Pietro Caucchioli.
Tra gli sprinter, invece, da segnalare il ritorno di Alessandro Petacchi, reduce dalla frattura alla rotula subita al Giro d'Italia. «Il muscolo è ancora un pochino più piccino ha detto il velocista spezzino -, ma limportante è essere qui. Il mio obiettivo? Arrivare a Madrid con un buon colpo di pedale, che mi possa dare qualche chance da giocare in chiave Parigi-Tours: quella è una corsa alla quale tengo molto».
La Milram schiererà anche il tedesco Erik Zabel per contrastare negli arrivi in volata l'australiano Robbie McEwen e il milanese Luca Paolini che, assieme a Paolo Bettini, spera di trovare la condizione ideale per essere protagonista al mondiale di Salisburgo, il 24 settembre prossimo.
Via alla Vuelta Bettini prepara il mondiale
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