Vuoi iscriverti a medicina? Il test lo risolve la gang

CatanzaroConsegnavano in anticipo agli studenti i test di ammissione all'università Magna Graecia di Catanzaro in cambio di soldi e favori di altro genere. Per questo motivo i carabinieri del Comando provinciale di Catanzaro, con la collaborazione dei colleghi di Udine, hanno dato esecuzione a 19 provvedimenti restrittivi, di cui due custodie cautelari in carcere, nei confronti di Valter Mancuso e Antonio Cuteri, entrambi di 42 anni, mentre, Giuseppe La Rocca, di 29 anni, all'epoca impiegato con contratto di prestazione d'opera, Manuela Costanzo (37) e Patrizia Scandale (28), all'epoca studenti, sono stati posti agli arresti domiciliari. Per altre 14 persone è scattata la notifica dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, nelle province di Catanzaro e Udine. Secondo quando scrivono i pm Petrolo e Curcio nelle loro ordinanze vergate anche dal gip distrettuale Tiziana Macrì, è stato smantellato un vero e proprio sistema finalizzato a procacciare in maniera fraudolenta i test di ammissione.
Mancuso, addetto al servizio di pulizia dell'Ateneo, e Cuteri, impiegato, erano già stati arrestati per la stessa vicenda, subito dopo le indagini partite a settembre 2007. Il primo è stato condannato a tre anni di reclusione nell'aprile 2009 al termine del processo con rito abbreviato, mentre per Cuteri il processo è ancora in corso. Gli indagati sono accusati di peculato, falsità ideologica e ricettazione. In particolare, secondo l’accusa, sono state poste in essere condotte delittuose per una serie di reati finalizzati al favoreggiamento di alcuni candidati ai test di ammissione. Lo scandalo dei test truccati scoppiò nei primi giorni di settembre del 2007. Le prove «incriminate» si svolsero il 4, 5 e 6 settembre 2007. Il rettore dell’Università, Francesco Saverio Costanzo, e il preside di Medicina, Giovanbattista De Sarro, si accorsero subito della manomissione dei plichi e denunciarono l’accaduto alla Procura della Repubblica, che portò successivamente all’annullamento e alla ripetizione delle prove scritte. E i carabinieri acquisirono subito il materiale utile a smascherare i responsabili. Le indagini hanno così portato gli investigatori a percorrere a ritroso il percorso delle buste sigillate: i plichi, consegnati dall’Ateneo Magna Graecia e sottoposti a sequestro giudiziario, furono inviati per esami di laboratorio al Ris di Messina. Gli accertamenti tecnici sul plico manomesso e una serie di attività di riscontro hanno consentito di smantellare il sistema che, secondo l'accusa, era incentrato su persone che all'epoca dei fatti, con contratti di prestazione d'opera, svolgevano mansioni di vario genere all'interno dell'Università di Catanzaro.
Sempre secondo l’accusa, ad essere coinvolti ci sono anche alcuni appartenenti alla sezione di Catanzaro dell'Associazione Nazionale Carabinieri che svolgevano servizio di custodia ai locali dell’Università. Ma la Procura catanzarese è andata oltre: la nuova tranche dell'inchiesta, infatti, riguarda il furto dei test di ammissione alle facoltà di Medicina e Chirurgia, di Odontoiatria e di Veterinaria degli anni 2005-2006, 2006-2007 e 2007-2008. Cuteri e Mancuso, secondo quanto ricostruisce il Gip, riuscivano ad impossessarsi in anticipo dei test di ammissione attraverso il contributo degli addetti alla vigilanza degli immobili in cui erano custoditi.
Tali addetti appartenevano all'Associazione Nazionale dei Carabinieri ed erano, in molte circostanze, direttamente interessati a conoscere il contenuto dei test di ammissione. Alcuni componenti dell'associazione, già studenti all'Università di Catanzaro, non hanno denunciato il furto dei test in cambio di raccomandazioni, da parte di Mancuso, per riuscire a superare degli esami.

Uno dei casi citati nelle oltre 60 pagine dell'ordinanza di custodia cautelare è quello di Giuseppe La Rocca che svolse attività di vigilanza nel luogo dove vennero custoditi i test di ammissione del 2007. Sentito dagli investigatori ha riferito di aver saputo del furto ma di non aver denunciato l'accaduto perché gli serviva una raccomandazione da parte di Mancuso per superare l'esame di biochimica.