Vuoi vincere la timidezza? Imita lo scoiattolo

Le più scatenate sono le orche. Pesano nove tonnellate, ma se ne fregano: danzano leggere (a modo loro) nell’oceano, amano farsi il solletico l’un l’altra con le pinne per decine e decine di minuti, senza freni. Quando ridono il loro corpo immenso comincia a tremare, nonostante l’effetto tsunami non conoscono inibizioni. Le orche insegnano a lasciarsi andare, a non preoccuparsi troppo del naso grosso, i fianchi larghi, le spalle strette o la pancetta sporgente: l’importante è godersela.
Basta osservare il loro rapporto armonioso con un corpo apparentemente sgraziato. Secondo Elise Schirrmacher è una tecnica che funziona: ispirarsi agli animali aiuta, perché, ciascuno nel suo campo, sono degli esperti eccezionali. Così Schirrmacher, giornalista e musicista cresciuta a Heidelberg, la città tedesca dove nell’Ottocento insegnava Hegel e dove Heidegger spedì Hannah Arendt a studiare con Jaspers (quindi è naturale che l’autrice si sia laureata in germanistica, filosofia e storia), ha deciso di aiutare a sua volta i colleghi umani con La strategia dello scoiattolo, appena pubblicato in Italia da Castelvecchi. Obiettivo: «Felici e soddisfatti con i geniali trucchi degli animali». Perché «Dio ci dà le noci, ma non le rompe», quindi il guscio è affar nostro, per la mente e per le mani. Ingegno e abilità. Nei sentimenti, in famiglia, sul lavoro e nella gestione della casa.
Qui il guru è l’uccello giardiniere. È il maschio ad occuparsi di arredamento, mentre le femmine svolazzano di nido in nido ed entrano soltanto in quelli più graziosi. E allora l’uccello giardiniere s’industria: appende bacche rosse all’ingresso, crea piccoli corridoi coi ramoscelli, colleziona gusci di lumaca, cannucce e fedi nuziali, una specie dipinge le pareti tutte di blu. Chi pensa che la casa sia un dettaglio, un posto per dormire e nulla più, farebbe meglio a prendere ripetizioni. Le maestre dell’ordine invece sono le termiti: architetti insuperabili in precisione, anche per gestire la scrivania dell’ufficio. Sul lavoro gli animali da imitare sono molti: i delfini, che insegnano a concentrarsi (ma anche a prendersi una pausa dopo lo sforzo, con una bella nuotata); gli asini, calmi e riflessivi, mai avventati; gli uccelli migratori che fanno squadra e, così, risparmiano fino al 20 per cento di energia. Poi c’è lo scoiattolo, sfrontato, agile, che saltella da un albero all’altro come fra decine di soluzioni possibili: non si ferma davanti alla prima difficoltà, escogita sempre un piano B. Se cade, la coda si gonfia come un paracadute, stile James Bond; se gli distruggono il nido, ne ha già pronto un altro di scorta; se non ricorda dove ha nascosto le sue noci, scova sotto terra quelle degli altri. I compagni non si offendono: sono fatti così, flessibili. E un po’ irriverenti.
In campo sentimentale è il gabbiano che ha molto da dire: nel periodo dell’amore le piume sulla testa diventano nere, lui si sente bruttissimo. È talmente in imbarazzo da non fissare mai la compagna. Fianco a fianco, i gabbiani si innamorano senza guardarsi, come Cyrano de Bergerac: la loro passione supera l’aspetto fisico, si nutre di fiducia totale. Premesse da coppia perfetta ma, in caso di litigio, il soccorso arriva dagli scimpanzè.

Se si arrabbiano sanno come fare pace: cominciano ad accarezzarsi e baciarsi. E non succede solo fra coppie: se litigano due maschi adulti, la femmina li fa sedere uno di fronte all’altro e li spinge ad abbracciarsi e coccolarsi. Tempo tre minuti e dimenticano tutto.

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