In tutta Europa circa 6 milioni di persone sono affette da fibrillazione atriale, la forma più comune di aritmia, durante la quale il cuore può battere troppo velocemente, troppo lentamente o in maniera irregolare. Attualmente la fibrillazione atriale colpisce circa l'1-2% della popolazione mondiale, ma si prevede che la sua prevalenza raddoppierà nei prossimi 50 anni, a causa del progressivo invecchiamento della popolazione. Infatti, è fortemente correlata all'età: colpisce il 4% degli over 60 anni, l'8% degli over 80 (in Italia tale percentuale s'attesta intorno al 9%) e lo studio cardiovascolare a lungo termine «Framingham» ha dimostrato che circa il 25% dei soggetti di età pari o superiore ai 40 anni svilupperà la malattia nel corso della vita. È stato stimato che in Italia l'1% della popolazione è colpita da fibrillazione atriale - circa 600mila persone - e quindi rappresenta anche nel nostro Paese una causa importante di mortalità e compromissione della qualità della vita, nonostante non sia di per sé una patologia potenzialmente letale. È la sua forma di aritmia prolungata con più alta frequenza a costituire un fattore di rischio addirittura cinque volte superiore di sviluppare un ictus, per un soggetto che ne è affetto.
Il cuore, infatti, non si contrae con la forza necessaria e questo può provocare un ristagno di sangue con conseguente formazione di coaguli. Quando questi coaguli di sangue si spostano, possono avanzare fino al cervello, dove rischiano di rimanere intrappolati in un'arteria cerebrale ristretta, bloccando così la circolazione e provocando un ictus. Più del 90% degli ictus nei pazienti affetti da tale patologia è quindi provocato dai trombi, che si formano nell'auricola atriale sinistra e che migrano da tale sede ostruendo la circolazione del sangue al cervello. Boston Scientific Corporation, una società Usa che sviluppo, produce e vende apparecchi biomedici, ha quindi ideato il dispositivo Watchman per la chiusura dell'auricola sinistra, offrendo una soluzione minimamente invasiva per ridurre il rischio di ictus nei pazienti con fibrillazione atriale non valvolare.L'efficacia di Watchman è stata scientificamente testata in due importanti studi, «Protect af» e «Asap». In particolare, quest'ultimo studio ha dimostrato una riduzione del 77% del rischio di ictus ischemico nei pazienti a cui è stato impiantato il dispositivo. Esso, infatti, è progettato per essere installato in maniera permanente nella porzione distale dell'apertura dell'auricola atriale sinistra per bloccare eventuali trombi, prima che fuoriescano e si diffondano nel flusso sanguigno.
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