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Per fidanzate apprensive, mogli gelose, amanti ansiose, i tempi cambiano. L'uomo sempre pronto a mandare a monte una serata romantica per passarla con gli amici a «fare il pokerino» si è evoluto. E con lui i costumi, le abitudini e di conseguenza anche la bugie. Su quel «pokerino» i dubbi sono sempre stati tanti: chissà se poi ci andava davvero. Dopodiché, bisognerebbe capire se oggi sono più contente, o se invece rimpiangono il passato. Perché, quelle sere là, bene o male, erano libere. Mentre oggi c'è il rischio, concreto, che il pokerino «lui» lo giochi per davvero. Ma a casa. E da solo, davanti al pc. Impegnato in una sfida telematica con altri simili, seduti a loro volta chissà dove, forse in Italia, forse nel resto del Mondo, a seconda del fuso orario.
È il poker on line, bellezze. Un giochino che impazza già da sette anni. Ma che in Italia è diventato legale solo dal settembre del 2008. Per poi esplodere nel 2009 e soprattutto quest’anno, con l’introduzione del gioco libero, o «cash», fino a toccare il miliardo di giro d'affari mensile, con 12 miliardi di soldi giocati in un anno. Naturalmente non stiamo parlando del poker tradizionale giocato in 4 o 5 con 5 carte coperte a testa, e un mazzo da 32 o 36 carte (6-7-8-9-10-J-Q-K-A). Qui si parla della variante Texas Hold'em, che si pratica con il mazzo completo di 52 carte e si può giocare in due (testa a testa o «heads-up»), tre, fino a 10 partecipanti. I punti e la loro gerarchia sono gli stessi del poker classico, con l'unica eccezione del full che batte il colore. Quella che cambia assai è la struttura del gioco: due sole carte coperte in mano, mentre 5 carte vengono voltate sul tavolo (tre in una volta, poi la quarta, poi la quinta) e valgono per tutti. Vince chi, alla fine della mano, ha il punto più alto possibile su 5 carte, combinandone una o due delle proprie con quattro e tre di quelle scoperte e comuni. Ma l'elemento più importante è che questo tipo di poker, oltre che nella forma tradizionale cash (possibile anche in Italia da pochi mesi, con una posta massima di mille euro per partita), può essere giocato come un vero e proprio sport: i giocatori non hanno una cifra da giocarsi, ma investono una quota fissa e uguale per tutti, a fronte della quale ricevono un uguale numero di chips (o fiches) nominali. Poi si gioca fino a quando non resta un solo giocatore con le chips di tutti gli altri, che si aggiudica il montepremi, composto dalle iscrizioni iniziali di tutti i partecipanti. Con questo schema, su internet esistono partite-tornei per tutte le tasche: si va da 0,5 centesimi di euro di iscrizione, fino a 250 euro. Mentre i tavoli sono per lo più di tre tipi: i testa a testa, quelli da 6 giocatori e quelli da 9. Inoltre esistono tornei multitavolo, che arrivano a contare centinaia di iscritti a uno stesso torneo. E che, naturalmente, durano di più: dalle 2-3 ore, fino a più giorni (naturalmente con delle pause per permettere di riposare). Le vincite: sono proporzionate all’iscrizione e al numero dei partecipanti. Si va da qualche euro, a qualche decina di migliaia. Mentre per il gioco cash, che ormai è quello che raccoglie l’80% delle giocate, basta anche un’oretta di belle carte per portarsi via qualche migliaio di euro. Il che vale anche per le perdite, naturalmente.
E il bello del poker on line è che è sempre a portata di clic. Basta avere un pc e si gioca, a qualunque ora, in qualunque posto. Anche se la fascia prediletta dai giocatori è di gran lunga quella 21-24. È in questo orario che si trovano, nelle varie poker room autorizzate a operare in Italia, i tornei più interessanti. Ecco perché il pokerino del 21esimo secolo si fa in pantofole. E il costo è concorrenziale: un torneo multitavolo di texas hold'em in grado di garantire un buon livello di montepremi e una buona qualità di gioco si aggira sui 20 euro. Così già oggi il poker on line realizza numeri che fanno paura a cinema e pizzerie. Basti pensare che dei conti aperti sulle poker room, un 10-15% è mediamente attivo nella fascia 21-24, con una spesa stimata tra uno e tre milioni di euro a serata. È un business ormai superiore a quello del cinema, che vale appunto 50-60 milioni al mese.
Le femmine sono avvertite. Ma a ben guardare lo sono anche i maschietti.

Perché se nel vecchio pokerino le ragazze non erano nemmeno concepite, in questo che si fa con il web il movimento rosa è in continua crescita. Per cui, nella coppia del futuro, oltre ai letti, meglio pensare anche a pc separati.

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