Week-end al museo Guzzi Apertura straordinaria per salire in sella al mito

La festa continua. A grande richiesta. Ancora due weekend in riva al Lario per il popolo dei guzzisti. Per domani e domenica, e ancora l’1 e il 2 ottobre, la Casa dell’Aquila ha annunciato l’apertura straordinaria del Museo Moto Guzzi. Com’è accaduto in occasione delle «Giornate Mondiali» organizzate per celebrare il 90° anniversario dalla fondazione, sarà aperto anche lo shopping center nello storico stabilimento di via Parodi, quartier generale di Moto Guzzi dal lontano 1921.
Porte aperte, quindi, per i due prossimi fine settimana.
Solo pochi giorni fa (16-18 settembre) oltre 20mila appassionati provenienti da tutto il mondo avevano invaso Mandello del Lario per rendere omaggio a uno dei marchi motociclistici più ricchi di fascino e più conosciuti in tutto il pianeta.
Si diceva del Museo storico, uno dei luoghi simbolo del marchio dell’Aquila, ricco di modelli che hanno fatto la storia del motociclismo con la conquista, tra l’altro, di 14 titoli mondiali velocità e 11 Tourist Trophy.
Insomma, una tappa obbligata per ogni motociclista che si rispetti. Imperdibile la collezione, che conta oltre 150 motociclette di serie, da competizione e prototipi vari. Al termine della visita guidata al Museo si potrà visitare il «Moto Guzzi Shop», con un’ampia disponibilità di capi di abbigliamento e merchandising firmati Moto Guzzi.
Durante il raduno di Mandello si sono sentite storie e leggende. Ogni guzzista ne ha almeno una da raccontare. Proprio così. Tanto che gli «anziani» hanno raccontato ai giovani le tappe fondamentali del marchio, vicissitudini comprese, avendone amato sia i modelli di serie sia quelli che per primi tagliavano il traguardo nelle competizioni.
Affascinante la storia dell’Aquila, nata da una stretta di mano fra Carlo Guzzi e Giorgio Parodi: investimento di 2mila lire (circa 1.900 euro di oggi) per realizzare il primo prototipo che si chiamava «Gp», vale a dire le iniziali dei cognomi dei due soci fondatori.
Tuttavia, c’era anche un terzo personaggio in quella straordinaria avventura che stava per iniziare: il pilota motociclista Giovanni Ravelli. Avrebbe dovuto portare sui campi di gara le moto nate dall’ingegno delle coppia Guzzi & Parodi. Morì in un tragico quanto banale incidente di incidente di volo. Da quel momento, in suo ricordo, l’Aquila dalle ali spiegate, simbolo dell’Aeronautica Militare, diventò il logo della fabbrica motociclistica di Mandello del Lario.
Per i guzzisti doc l’Aquila non è una moda: è una fede, un atto d’amore eterno, passione. Diceva un giovanotto di 77 anni arrivato a Mandello in sella al suo «Super Alce 500» rosso (anno 1946), tirato a lucido e conservato con amore: «Se non hai il sound sei un semplice scooterista… Ragazzi, il sound Guzzi è melodia. Quando senti partire le altre motociclette, quello strano rumore di zanzara impazzita è addirittura fastidioso».


In poche parole tutta la filosofia del vero guzzista: «Noi - ha salutato il giovanotto gonfio di orgoglio - siamo anche gentiluomini della strada».
Dal 2004 Moto Guzzi fa parte del gruppo Piaggio, il più grande produttore europeo delle due ruote. Adesso non resta che aspettare il centenario.

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