Aveva una bomboletta nell'intestino: un gioco hard finito male

Un gioco hard finito male, quello che un uomo ha confessato allo staff di un ospedale di Santo Domingo: il paziente aveva una bomboletta spray bloccata nell'intestino

Aveva una bomboletta nell'intestino: un gioco hard finito male

Un gioco erotico finito male, quello che ha spinto una coppia a chiedere supporto al Francisco Moscoso Puello Hospital di Santo Domingo, nella Repubblica Dominicana. L'uomo è giunto sul lettino chirurgico per una bomboletta di deodorante per ambienti bloccata nel suo intestino. Un gioco hard che la compagna ha deciso di intraprendere su richiesta del marito, ma dai risultati maldestri e pericolosi. La lattina di metallo, dal formato importante, è finita all'interno dell'intestino rimanendovi incastrata: per toglierla, l'équipe medica ha dovuto lavorare ininterrottamente due ore. Per fortuna la situazione si è risolta senza gravi conseguene e ora l'uomo è stabile: le sue condizioni sono in fase di miglioramento.

Questo genere di incidenti potrebbero apparire rari, invece sono molto comuni e diffusi: sono moltissimi gli amanti che si rivolgono al pronto soccorso dell'ospedale, lamentando un oggetto incastrato nelle parti intime. Non solo sex toys, ma anche lattine, bottiglie, verdure maxi, oggetti di legno e plastica. Una condizione che i medici sono abituati a trattare, evitando commenti per rispetto della privacy e per non creare imbarazzo tra i pazienti. Per timore di essere giudicati, infatti, questi potrebbero rinunciare a chiedere aiuto.

Usare oggetti comuni come pratica sessuale, per il piacere personale, non sempre è una buona idea: il rischio di causare danni a lungo termine è molto elevato. Senza dimenticare le problematiche fisiche quali traumi, emorragie, lesioni e danni intestinali.

Una situazione simile è accaduta poco tempo fa anche in Italia: gli specialisti di un ospedale milanese hanno dovuto inventare un nuovo strumento, per estrarre un lunghissimo oggetto dall'intestino di un uomo. La pratica innovativa, un filo utilizzato come cappio inserito in un tubo per catetere, ha risolto positivamente il problema.

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