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La giornata degli amanti: cos’è il 'Mistress day' prima di San Valentino

Il giorno prima della festa ufficiale degli innamorati sta prendendo piede quella degli amanti: nata negli Stati Uniti, ecco le statistiche italiane e cosa succede tra le coppie

La giornata degli amanti: cos’è il 'Mistress day' prima di San Valentino

Se San Valentino è la festa degli innamorati (14 febbraio) e San Faustino la festa dei single (15 febbraio) molti non sanno che il primo giorno del trittico è la giornata riservata agli amanti e meglio conosciuta con "Mistress day", nome coniato dagli americani e che sta prendendo sempre più piede tra le coppie non ufficiali e nascoste che popolano il nostro Paese ma non solo.

"Lo chiamerei stress day"

Secondo le statistiche realizzate da Alessandro Pellizzari, giornalista e blogger molto seguito che spesso è definito "epidemiologo di coppia" per i consigli che dispensa e i dibattiti che conduce con esperti ed esperte del settore, il 70% delle amanti pretende un momento speciale dedicato alla coppia il giorno prima delle 24 ore delle coppie "ufficiali", mentre il restante 30% deve accontentarsi di piccoli ritagli di tempo (pranzi o cene) il 13 febbraio ma anche lo stesso giorno di San Valentino ovviamente in pausa pranzo. "Per molte amanti il giorno di San Valentino è il peggiore dell’anno, perché rappresenta la prova provata che non solo lui non può, ma deve addirittura festeggiarlo con la moglie, quella che, nonostante le critiche e il tradimento, rimane saldamente in cima alla torre", spiega l'esperto.

Le amanti più fortunate, invece, hanno uomini che sono riusciti a convincere le consorti a non festeggiare "quella inutile festa commerciale” riuscendo a inventare famigerate riunioni di lavoro. Altre ancora, invece, si devono accontentare delle briciole del tempo dell'amato e vengono chiamate "amanti part time - spiega Pellizzari - Più che mistress day lo chiamerei stress day, perché spesso si finisce per litigare invece di festeggiare”.

Quali sono le regole tipo

La giornata del Mistress Day che festeggia gli amanti è, dunque, l'equivalente del San Valentino degli innamorati: a conti fatti uomini e donne trascorrono 48 ore in compagnia delle loro vite reali e parallele di cui hanno bisogno e che dimostrano quanto siano lontani anni luce dalle coppie vere e consolidate. Per evitare di destare sospetti, gli amanti rientrano a casa "entro la mezzanotte del 14" dopo aver trascorso alcune ore al ristorante o sotto le lenzuola. Capitolo regali: se la situazione tra gli amanti è distesa e rilassata, il pensierino può essere il classico profumo o la lingerie, se "la situazione è tesa deve essere di un certo valore, personale e ben ponderato, su misura dei gusti di lei" , aggiunge Pellizzari.

In realtà, però, questa festa è molto triste e turbolenta per la maggior parte delle amanti che spera in una separazione ufficiale dalla moglie "che succede nel 30% dei casi e di solito entro i primi tre anni della storia clandestina". In numerose occasioni è l'uomo che alimenta false speranze con la situazione a restare in eterno allo status quo. "Chi accetta meglio il finto San Valentino è l’amante alle prime armi, cioè alla sua prima volta nel ruolo e al suo primo anno di frequentazione. O l’amante sposata anch’essa, che deve fare la stessa commedia anche in casa sua. Le amanti che soffrono di più sono invece le single e quelle che sono ormai al secondo, terzo o più San Valentino da sole", spiega l'esperto.

Per il 70% delle donne amanti San Valentino è uno dei giorni più brutti dell'anno: ecco che il consiglio per vivere al meglio quelle ore è cercare di uscire con le amiche e un corteggiatore, così da non pensare alla persona amata.

Quale sarà, poi, l'eventuale risarcimento nei giorni successivi al San Valentino? Spesso si fa pace con un fine settimana da soli ma anche con la promessa che le cose cambieranno anche se Pelizzarri ha le idee chiare: "L’uomo che non rischia per l’amante non lascerà mai la moglie".

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