Millennials: meglio l'omosessualità del sesso occasionale

Uno studio condotto negli Stati Uniti svela come la Generazione Y, ovvero i cosiddetti Millennials, siano più inclini ad accettare l'omosessualità rispetto al sesso occasionale fra etero. Dall'aborto alla contraccezione, passando per le discriminazioni sulla donna, i risultati dell'inchiesta.

Millennials e selfie
Millennials e selfie

Per gli appartanenti alla cosiddetta Generazione Y, l'omosessualità è più accettata rispetto al sesso occasionale. Lo spiega una ricerca condotta negli Stati Uniti dal Public Religion Research Istitute, uno studio che ha voluto indagare il tasso d'accettazione fra i più giovani di orientamenti e comportamenti, sessuali e sociali.

Di solito chiamati Millennials, all'interno di questa generazione vi sono gli individui nati tra il 1980 e il 2000, sebbene il lasso temporale risulti variabile a seconda dello studio di riferimento. Gli appartenenti a questo esteso gruppo sociale sono da tempo oggetto di numerosi studi psicologici e sociologici: cresciuti a stretto contatto con le nuove tecnologie, sono i primi dal Dopoguerra a fare i conti con stipendi e capacità di spesa ridotti rispetto ai loro genitori. Spesso focalizzati sull'ego - tanto che qualche anno fa furono definiti la "Me Me Me Generation” - interessano gli studiosi per visioni decisamente più aperte sulla società rispetto ai predecessori, poiché apparentemente dominati da ideali di equità nonché da un'elevata preoccupazione per l'ambiente.

Lo studio statunitense ha voluto interrogare un campione rappresentativo di giovani dai 18 ai 34 anni anni su vari temi sessuali, tra cui anche l'omosessualità. Per il 42% degli intervistati, un rapporto fra persone dello stesso sesso è moralmente accettabile, contro il 37% dei favorevoli a un incontro occasionale fra individui del sesso opposto. Nonostante il giudizio etico personale, nel complesso l'80% del campione sostiene siano necessarie delle leggi per proteggere la comunità LGBT. Un fatto che sembra essere trasversale al ceto economico, alle convinzioni religiose e alle appartenenze politiche: indipendentemente dalla singola visione morale sull'omosessualità, vi sarebbe consenso contro le discriminazioni.

Sul fronte del ricorso ai contraccettivi per evitare gravidanze indesiderate, il 71% si dichiara d'accordo, seguito da un 50% di risposte favorevoli alla convivenza senza volontà di sposarsi e di un 40% di giovani per cui un figlio al di fuori del matrimonio è moralmente accettabile. Più variegata la risposta sull'aborto: per il 35% è moralmente sbagliato, per il 39% dipende dalle situazioni, per il 21% è accettabile e il 4% non risponde. Infine, la survey indaga anche un tema tanto delicato quanto il sesso fra due minori di 18 anni: il 41% è contrario, il 29% sostiene dipenda dalle situazioni, il 24% è d'accordo e il 6% non risponde.

Il campione, suddiviso equamente tra le varie classi sociali e le principali religioni negli Stati Uniti, trova infine un nuovo filone trasversale su un tema molto dibattutto: quello della discriminazione delle donne.

Per il 60% degli intervistati, infatti, il genere femminile avrebbe accesso a minori occasioni lavorative rispetto agli uomini, sia in termini di occupazioni dall'elevato riconoscimento che in fatto di stipendi e bonus.

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